New York, Boston, Halifax e altre città nel nord-est degli Stati Uniti e del Canada potrebbero essere sotto la minaccia di un maggiore aumento del livello del mare a causa dello scioglimento dei ghiacci della Groenlandia entro questo secolo.
La Groenlandia è l’isola più grande del mondo. Essa copre una superficie superiore a 7 volte l’Italia ed è coperta per l’84% dal ghiaccio. Il problema è che oggi molti ghiacciai lentamente si stanno sciogliendo, o rischiano di sciogliersi nel giro di pochi decenni.
Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters, ritiene che se il ghiaccio della Groenlandia si scioglie a moderata velocità e che, mantenendo questo tasso, entro il 2100 avrà innalzato il livello del mare tanto da minacciare la costa nord-orientale del Nord America, crescendo di circa 30-50 centimetri più che in altre zone costiere.
Se la Groenlandia si scioglie, le principali città nord-orientali subiranno la maggior parte delle conseguenze
afferma Aixue Hu del National Center for Atmospheric Research (NCAR) e autore dello studio. Altre ricerche recenti hanno anche sottolineato che il pericolo che il livello dei mari possa alzarsi è concreto. In particolare uno studio pubblicato sulla rivista Nature Geoscience ha avvertito che le temperature più calde delle correnti oceaniche potrebbe aumentare di circa 20 cm il livello del mare in più della media globale. Secondo il co-autore Gerald Meehl, anche lui del NCAR:
Gli oceani non si riscaldano uniformemente in tutto il mondo. La dinamica oceanica spingerà l’acqua in alcune direzioni, per cui alcune città risentiranno dell’aumento del livello del mare di più rispetto al resto del mondo.
La valutazione del 2007 del Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici (IPCC) prevede che il livello dei mari potrebbe salire in tutto il mondo di una media di 18-59 cm in questo secolo. Tuttavia, molti ricercatori ora pensano che l’aumento sarà maggiore a causa di fattori dinamici del ghiaccio che sembrano aver accelerato la velocità di fusione negli ultimi anni.
Per valutare l’impatto dello scioglimento del ghiaccio della Groenlandia sulla circolazione oceanica, Hu ei suoi colleghi hanno utilizzato un modello di computer che simula il clima globale. Sono considerati tre scenari: il tasso di fusione che continua ad aumentare del 7% l’anno, come è avvenuto negli ultimi anni; il tasso di fusione rallenta oppure aumenta dell’1-3% l’anno.
Essi hanno scoperto che la variazione del livello dei mari potrebbe essere più bassa al tasso dell’1%, ma aumenterebbe ancora i livelli del mare. Ma se il tasso continuerà ad essere del 7%, grandi metropoli, New York su tutte, tra 100 anni non saranno più quelle che sono oggi. Ammesso che ci saranno ancora.
Fonte: [Livescience]
SO GNECCO 19 Luglio 2009 il 4:23 pm
AH RUGANTI’, HAI SBRINATO IL GHIACCIO? NA UN POCO ,TE POSSINA…