Già due anni fa un pezzo del ghiacciaio Petermann, in Groenlandia, si staccò e si diresse verso le spiagge americane, mandando nel panico non solo gli ambientalisti, ma anche le aziende che si occupano di trasporto marittimo. La situazione in due anni è peggiorata, ed ora a staccarsi è tutto il ghiacciaio, un cubetto di 260 km quadrati, di poco più grande dell’isola d’Elba e circa 4 volte la grandezza di Manhattan.
Un ricercatore dell’Università del Delaware, Andreas Muenchow, professore associato di scienze oceaniche fisica e ingegneria presso la facoltà di Earth, Ocean and Environment, sta monitorando il ghiacciaio Petermann da anni ormai, ed ha spiegato, in un comunicato stampa, che si tratta del blocco di ghiaccio più grande mai staccato dal 1962.
Nelle prime ore del mattino del 5 agosto 2010, è nata un’isola di ghiaccio quattro volte più grande di Manhattan, nel nord della Groenlandia. Le immagini satellitari di questa remota zona a 81 gradi di latitudine N e 61 gradi di longitudine ovest, a circa 620 miglia [1.000 km] a sud del Polo Nord, rivela che il ghiacciaio Petermann ha perso circa un quarto delle sue 43 miglia di lunghezza [70 km] galleggianti
si legge sul comunicato. La ricerca del prof. Muenchow si basa sulle osservazioni nello Stretto di Nares, tra la Groenlandia e il Canada, ed è sostenuta dalla National Science Foundation (NSF).
Che fine farà ora questo enorme iceberg ancora non è noto, anche se è indubbio che possa rappresentare un pericolo per la sicurezza marina. L’ipotesi più accreditata è che possa suddividersi ulteriormente in tanti piccoli mini-ghiacciai galleggianti che diventerebbero l’incubo delle navi di passaggio, ma può anche darsi che, avvicinandosi ad aree più calde, possa sciogliersi, ma ciò che più preoccupa è che si tratta di un fenomeno purtroppo non isolato.
Lo scioglimento dei ghiacciai è una costante negli ultimi decenni, anche se gli stessi ricercatori americani e canadesi non se la sentono di sbilanciarsi, dando la colpa al riscaldamento globale. Non concorda con questa tesi Ritzau Stefan Flotmann, responsabile della campagna sul clima di Greenpeace, il quale ha invece spiegato
La perdita di ghiaccio dalla lingua fluente del Ghiacciaio Petermann d’ora in poi porterà certamente ad accrescere la velocità nello scioglimento dei ghiacci nella calotta glaciale della Groenlandia.
Qualunque sia la causa, la preoccupazione resta.
Fonti: [Treehugger; il Giornale di Vicenza]
Alexis 1 Marzo 2017 il 2:56 am
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