Greenpeace è impegnata in una nuova spedizione per proteggere l’Artico dalle trivellazioni petrolifere e dalla pesca eccessiva. Sono 16 gli esperti che stanno prendendo parte alla spedizione artica, tra cui l’italiano Gianluca Morini di Gorizia che assicurerà le trasmissioni radio. Il loro obiettivo è quello di chiedere l’isituzione di un Santuario globale nell’Artico per salvaguardare il Polo Nord dai cambiamenti climatici.
E’ salpata dalla base russa di Borneo la spedizione artica di Greenpeace per dire No alle trivellazioni petrolifere e alla pesca eccessiva. I 16 membri dell’equipaggio prenderanno parte al trekking sul pack artico con sci e slitte pesanti fino a 80 chili. Dello staff fanno parte esperti e portavoci di ogni parte del mondo, tutti impegnati a portare avanti la campagna di sensibilizzazione di Greenpeace per loro e per la loro gente, come Renny Bijoux dalle Seychelles che rappresenta i giovani del Leleo, il partito al governo nel suo Paese che potrebbe “finire sott’acqua per l’innalzamento del livello dei mari“; Josefina Skerk dalla Svezia deputata al parlamento Sami che si fa portavoce della sua gente che rischierebbe di modificare completamente il proprio stile di vita con i cambiamenti climatici; Kiera Kolsen dal Canada rappresenta la comunità dei nativi Tso’ Tine-Gwich e vuole proteggere la sua terra dalle multinazionali che vorrebbero sfruttare le sabbie bituminose. L’obiettivo della spedizione artica è portare
Una capsula contenente 2,7 miliardi di firme, di cui 150mila italiane, che chiedono l’istituzione di un Santuario globale nell’Artico. Questa verrà sepolta nei fondali artici, insieme a una bandiera di titanio, il cui disegno è stato scelto con un concorso a cui hanno partecipato ragazzi da tutto il mondo.
La bandiera rappresenterà la terra libera dell’Artico. Se le condizioni meteo lo permetteranno, gli attivisti si incontreranno con i membri del Consiglio Artico composto dai ministri degli Esteri e i funzionari dei Paesi artici.
[Fonte e foto: Greenpeace]