Tornano gli attivisti di Greenpeace a ricordare come il nucleare non sia sicuro e come, con grande facilità, è possibile entrare nelle centrali nucleari in Francia, così come in Europa. A dimostrarlo è l’ennesima prova dell’associazione ambientalista che questa mattina all’alba ha preso d’assalto la centrale di Tricastin, nella Francia del Sud aprendo sulla cima dell’edificio manifesti e striscioni contro l’energia atomica.
Sono stati fermati i 21 attivisti di Greenpeace, provenienti da tutta Europa, che questa mattina all’alba sono riusciti ad entrare nella centrale nucleare di Tricastin, nel Sud della Francia dimostrando come il nucleare non sia sicuro. Negli striscioni e nei manifesti aperti sulla cima dell’edificio i No degli attivisti all’energia atomica. Tra gli striscioni molte domande rivolte ai cittadini e al presidente Hollande, ci si chiede se siamo pronti a pagare il prezzo del nucleare in termini di vite, di inquinamento e di sicurezza come ha spiegato Yannick Rousselet, responsabile francese Greenpeace della campagna contro il nucleare
Con quest’azione Greenpeace chiede a François Hollande di chiudere la centrale di Tricastin, che è tra le cinque più pericolose della Francia.
Non è la prima volta che gli attivisti di Greenpeace prendono d’assalto una centrale nucleare francese, a dimostrare la loro vulnerabilità, non solo per la sicurezza nazionale, ma anche per la possibilità di manomettere le centrali e di trasformarle in portatrici di catastrofi per l’ambiente e per la popolazione. Tra i fermati vi sono anche attivisti di provenienza italiana e spagnola perché la sicurezza nucleare della Francia non riguarda solo lo Stato francese, ma tutta l’Europa. Nonostante le autorità francesi e l’Agenzia di sicurezza nucleare abbiano dichiarato che l’irruzione di Greenpeace non ha avuto “alcun impatto sulla sicurezza dell’installazione” i dubbi sulla effettiva sicurezza del’impianto restano. E’ così facile entrare in un luogo in cui si tratta energia atomica?
[Foto: Greenpeace]
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