Basta giochi di palazzo, se speriamo di trovare un accordo tra i vari Capi di Stato e di Governo di tutto il mondo per tagliare le emissioni, non ci riusciremo mai, e allora meglio imporre un piano che tutti dovranno seguire. C’è quest’idea alla base del nuovo piano dell’Unione Europea che verrà presentato il prossimo mese da José Manuel Barroso, Presidente della Commissione Europea che ha come principale obiettivo la riduzione delle emissioni.
L’economia europea, per poter ripartire, dovrà tingersi di verde, perché è questo il campo del futuro, e grazie a questa scelta si calcola che si otterranno due risultati eccezionali: risparmio, soprattutto in termini monetari, e riduzione dell’inquinamento. Per avere un’idea di ciò che Barroso ha in mente, basti dire che l’obiettivo principale che questo piano si propone è di tagliare le emissioni di almeno l’80%, ma si spera di arrivare al 95%, entro il 2050.
I dati ovviamente fanno riferimento sempre all’anno cruciale 1990, quello preso in considerazione in tutti i calcoli, dal protocollo di Kyoto alle delibere della conferenza di Copenaghen e Cancun. Barroso ha presentato i punti cardine ieri, in occasione del Low Carbon Prosperity Summit che si è tenuto presso il Parlamento Europeo a Bruxelles. Queste le parole di presentazione del Presidente:
In primavera sarà delineato di cosa ha bisogno l’Unione europea per creare un’economia a basso contenuto di carbonio entro il 2050, con un taglio delle emissioni dell’80-95%, nell’ambito degli sforzi globali per combattere i cambiamenti climatici. Allo stesso tempo presenteremo la prospettiva di un sistema dei trasporti verde, efficiente dal punto di vista delle risorse, sicuro e competitivo.
Dunque pare vada delineandosi quella che sarà la via maestra dell’economia europea dei prossimi decenni: mobilità sostenibile e risparmio energetico, con un occhio sempre attento alle rinnovabili per almeno avvicinarsi agli obiettivi spaventosi raggiunti finora dalla Cina.
Contestualmente al piano, l’Ue presenterà anche un “piano per l’efficienza energetica”, il quale prevede un risparmio del 20% nell’utilizzo di energia entro il 2020, il quale porterà ad un risparmio nell’import di fonti combustibili fossili di circa 100 miliardi di euro l’anno e che potrebbe creare due milioni di posti di lavoro nelle rinnovabili, con conseguente taglio di 700 milioni di tonnellate di CO2 emessa. Il piano dovrebbe essere presentato nella prima parte tra marzo e aprile, nella seconda parte in estate, e dovrebbe entrare in vigore dal prossimo autunno.