Dopo essersela presa con gli aerei e le automobili, adesso è il turno delle grandi navi. L’Unione Europea sta studiando in questi giorni una strategia per far pagare le emissioni ai possessori di tutti i natanti sopra le 5 mila tonnellate, in base alla CO2 che provocano. Ovviamente si intende per tutti quelli che attraccano in un porto europeo, anche se non battono bandiera europea. Lo ha annunciato la Commissione Europea venerdì scorso con un comunicato secondo il quale le rilevazioni inizieranno a partire da gennaio 2018.
Non ci sarà un impiegato europeo che girerà per tutti i porti per fare le rilevazioni, ma i proprietari delle navi dovranno comunicare autonomamente quanto il loro mezzo inquina. In questo modo, spiegano dal Parlamento, si spingeranno i produttori a realizzare delle navi efficienti dal punto di vista energetico, in modo da ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente marino e sull’atmosfera.
Il sistema di monitoraggio UE porterà benefici ambientali ed economici al settore navale, aumentando la trasparenza sulle emissioni e la creazione di un incentivo per il taglio da parte degli armatori
ha spiegato Connie Hedegaard, commissario Ue per i cambiamenti climatici. I benefici, secondo i propositori di questa legge, sarebbero un po’ di tutti. Dal punto di vista ambientale infatti, le emissioni verrebbero ridotte del 2%, ma anche i proprietari delle navi potrebbero guadagnarne perché ridurrebbero i costi per il carburante. Secondo i calcoli della Commissione sul clima, il settore navale è responsabile del 3-4% delle emissioni globali di gas serra. Bisogna realizzare leggi che agevolino questo settore per ridurre quello dei trasporti aerei e su gomma, fino a raddoppiare gli spostamenti navali entro il 2050, ma al contempo non si può lasciare che questo settore continui ad inquinare in questo modo. Dimezzando le emissioni così si otterrebbe il duplice risultato di ridurre l’inquinamento da trasporto aereo, aumentando gli spostamenti via mare, ma senza incrementare le emissioni del settore. Speriamo solo che questa legge non faccia la fine di quella sulla tassazione aerea.
[Fonte: the Guardian]
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