Piano ecologico della Gran Bretagna: 34% di riduzione emissioni entro il 2020

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Immediatamente dopo il g8, non si è mosso molto tra i vari Governi del mondo a proposito dei problemi ambientali. Ma dopo un primo momento in cui al centro dell’attenzione c’è stata la crisi economica, ecco che qualcuno comincia a farsi vivo per porre gli obiettivi intermedi per raggiugere quello principale a lunga scadenza.

Ci prova così la Gran Bretagna, che ha annunciato, per bocca del Segretario sull’Energia e i Cambiamenti Climatici Ed Miliband, il nuovo piano di transizione verso le basse emissioni di carbonio. Il piano ha come obiettivo quello di ridurre le emissioni di gas serra nel Regno Unito del 34% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2020. Tenendo presente che la Gran Bretagna è uno dei Paesi al mondo che si è maggiormente impegnato per raggiungere tale obiettivo, e che le emissioni sono già scese del 22% sulla base dei dati forniti dal Governo, si capisce che la situazione è migliore del previsto. Inoltre attualmente circa il 5% del suo fabbisogno energetico è coperto dalle fonti rinnovabili. Il piano si prevede che sia fatto in questo modo:

La maggior parte delle riduzioni delle emissioni proverrà dall’elettricità verde. Nel complesso, circa il 50% della riduzione delle emissioni tra oggi e il 2020 ci si aspetta provengano da un maggiore utilizzo di energia pulita per fornire elettricità.

Verso questo obiettivo, si è stabilito anche che il 40% di tutta l’energia proverrà da fonti a basse emissioni di carbonio: 30% da fonti energetiche rinnovabili e il 10% suddiviso fra nucleare (compresi i nuovi impianti) e carbone pulito. Con la necessità, a lungo termine di “eliminare completamente il carbonio dall’energia elettrica entro il 2050”, secondo quanto dichiarato da Miliband.

Saranno circa sette milioni le case che riceveranno il pagamento sul risparmio di energia e 1,5 milioni di case che si auto-sosterranno generando la propria energia elettrica da fonti rinnovabili. Come indicato nel piano che mira a ridurre le emissioni anche nel settore dei trasporti nazionali del 14% nello stesso periodo, la media delle emissioni delle automobili dovrà ridursi del 40% di quanto che avviene attualmente.

Per consentire che questo accada, fino a 120 milioni di sterline (quasi 140 milioni di euro) andranno destinati allo sviluppo dell’energia eolica off-shore, quasi 70 milioni di euro per la potenza delle onde e delle maree, e circa 11 per le infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici. Per accelerare lo sviluppo della griglia elettrica saranno destinati 7 milioni di euro. Mica male per un Paese che ha già fatto tanto per l’ecologia. L’Italia dovrebbe imparare molto dai britannici.

Fonte: [Treehugger]

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