Se un’immagine vale più di mille parole, quante parole vale Google Earth? Si possono perdere delle ore studiando strade e panorami dei luoghi preferiti. Da oggi però non servirà solo a questo, ma anche a fornire nuova conoscenza ed una nuova prospettiva.
Attraverso il suo blog ufficiale, Google ha annunciato di aver sviluppato alcune caratteristiche, in coincidenza con la conferenza sul clima di Copenaghen, in cui all’interno del software sarà possibile esplorare il potenziale impatto dei cambiamenti climatici sul nostro pianeta e le soluzioni per la sua gestione. Lavorare con i dati provenienti dal Panel intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC) permetterà a Google Earth di mostrare la gamma di temperatura prevista e dei cambiamenti delle precipitazioni in differenti scenari globali delle emissioni che potrebbero verificarsi durante questo secolo.
Per aiutarci a introdurre queste funzionalità, Google ha chiesto ad Al Gore, il quale agisce come consulente “senior” per l’azienda, di fornire il commento su un video di accompagnamento, che troverete, in lingua originale, alla fine dell’articolo. Al motore di ricerca ha anche collaborato la CNN per stabilire un canale YouTube dedicato.
Il titolo è “Raise Your Voice” (Alza la Voce), è dotato di una serie di video in cui viene spiegato cosa accadrà nei vari scenari che si potrebbero prospettare da qui al 2100, e come i vari punti sensibili del pianeta, come i delta dei fiumi o i poli, potrebbero reagire (aumento del livello del mare, riduzione dell’acqua e del ghiaccio polare, ecc.)
Dalla dimostrazione pare sia possibile visualizzare qualsiasi luogo sulla terra fino all’anno 2100, secondo gli scenari di emissioni, alte o basse che siano, previsti dall’IPCC. Hanno promesso i programmatori che permetteranno anche di “conoscere la gamma di soluzioni a disposizione”. Secondo Al Gore
si può visualizzare un nuovo mondo con le energie rinnovabili, e vedere ciò che gli individui e le comunità in tutto il mondo stanno facendo per ridurre sia la loro impronta di inquinamento che per adattarsi alle mutevoli condizioni climatiche.
Se Google è in grado di mantenere le promesse, insieme alle sue già note funzioni, questo potrebbe trasformarsi in qualcosa di veramente utile, in particolare per le scuole. E perché no, magari anche per i nostri politici, i quali più volte si sono dimostrati ignoranti in materia.
Fonte: [Guardian]
emmanuel 27 Settembre 2009 il 5:24 pm
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