Il tour di Goletta Verde è quasi finito, e finalmente la barca di Legambiente ha toccato una Regione che, per una volta, ha attuato i dettami eco-friendly e può essere promossa, anche se non a pieni voti. Dopo il disastro delle zone dell’Adriatico, delle Regioni del Sud ed anche di molte aree del Nord, la Sardegna ottiene la valutazione migliore per quanto riguarda le spiagge e lo stato di salute del mare e delle coste. Male solo alcuni fiumi, ma chiedere la perfezione sarebbe stato troppo.
Secondo quanto fa sapere l’associazione ambientalista che negli ultimi giorni ha circumnavigato l’isola, sono ben 35 le località premiate dalla Guida blu, con una media-voto di 3,4 vele per località, niente male se confrontate con le altre zone d’Italia.
Grazie a questi risultati, Legambiente ha “premiato” la Sardegna con la ecolabel, l’etichetta ecologica che promuove il turismo sostenibile nella Regione. Questa è stata ottenuta grazie alla sinergia delle associazioni di categoria che hanno attuato una serie di programmi ambientali improntati ad un turismo che sia più amichevole verso l’ambiente, e che abbia come caratteristiche quella della migliore gestione ambientale da parte delle strutture ricettive, la riduzione dei consumi, la sensibilizzazione degli ospiti verso le tematiche verdi, la riduzione dell’impatto, la promozione della natura circostante le attrazioni turistiche e la tutela della biodiversità.
Ma c’è anche qualcosa che non va, come 7 foci tra fiumi, torrenti e canali con punti di inquinamento microbiologico considerati troppo alti, superiori ai limiti di legge. Serena Carpentieri, Responsabile di Goletta Verde, si è detta orgogliosa dei risultati ottenuti dalla Sardegna, ma
le 6 foci e il canale inquinati sono il sintomo di una rete di depurazione ancora carente, soprattutto nelle aree interne. A livello regionale, infatti, il servizio depurativo arriva solo al 68% della popolazione, lasciando scoperti 535 mila cittadini.
E’ bene dunque onorare la Sardegna per quanto di buono ha fatto finora, ma non è il caso di adagiarsi sugli allori perché c’è ancora tanto lavoro da fare per potersi definire una Regione al 100% ecologica.
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