Sono da poco giunti i risultati dei nuovi sondaggi mondiali Ipsos Mori, i Global Trends 2014, che presentano anche interessanti domande su ambiente, cambiamenti climatici ed ecosostenibilità per cittadini italiani, europei e di tutto il mondo.
Nei Global Trends 2014 Ipsos Mori non mancano sondaggi su ambiente e cambiamenti climatici in Italia e nel resto del mondo. Le risposte alle domande sono state raccolte nel settembre 2013, riguardano un campione di oltre 16 mila persone e risultano, in molti casi, estremamente interessanti. Alla domanda: “Se non cambieremo rapidamente abitudini andremo verso disastri ambientali?”, il 91 per cento dei cinesi si dice d’accordo, e al secondo posto troviamo l’Italia, con l’84% degli intervistati che si dice convinto che, senza cambiare abitudini alla svelta, ci attendono sempre peggiori disastri ambientali. Sono d’accordo anche il 75% dei francesi e dei tedeschi (la media è del 73%), ed è molto interessante notare come tra gli stati i cui cittadini sono meno convinti dei possibili disastri ambientali futuri, troviamo diverse nazioni che hanno, di recente o meno di recente, adottato linee politiche poco orientate alla sostenibilità ambientale, come l’Australia, la Gran Bretagna del fracking e gli Stati Uniti (57%).
Tra i sondaggi sull’ambiente e i cambiamenti climatici Ipsos MORI del rapporto Global Trends 2014, abbiamo poi quello incentrato sull’affermazione: “I cambiamenti climatici cui stiamo assistendo sono un fenomeno naturale che si ripete ciclicamente”. Ovvero, l’uomo non c’entra, i cambiamenti climatici non hanno origine antropica e – sottinteso – è quindi inutile affannarsi per cercare di cambiare le cose. Chi troviamo in cima alla classifica degli scettici? India e USA a pari merito con il 52% degli interpellati che considera naturali i mutamenti climatici, e non è certo un caso che l’India sia in fase di forte espansione e mal sopporti i discorsi sulla sostenibilità ambientale. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, poi, non possiamo non ricordare gli esponenti del Partito Repubblicano che continuano a sostenere che i cambiamenti climatici siano del tutto naturali o, ancor più spesso, del tutto inesistenti. Gli italiani, al contrario, si dimostrano ben informati e con una certa compattezza respingono l’idea che nei cambiamenti climatici il fattore umano sia irrilevante. All’affermazione che le aziende non prestano sufficiente attenzione all’ambiente, l’83% degli italiani si dice d’accordo, e l’86% afferma di riciclare quanto possibile.
In un’ottica più ampia i sondaggi su ambiente, mutamenti climatici, riciclo ed ecosostenibilità, per quanto vadano ovviamente presi con le molle, restituiscono dati confusi per quanto riguarda i cinesi (che si dimostrano in diverse domande sia irresponsabili che responsabili, palesando una certa mancanza di chiarezza sulle questioni ambientali da parte dei cittadini), gli statunitensi tendenzialmente scettici sui mutamenti climatici e gli italiani, tendenzialmente molto attenti all’ambiente e alla necessità di adoperarsi per preservarlo.
Il dato sul nostro paese merita alcune parole di approfondimento. Se incrociamo le risposte ai Global Trends 2014 sull’ambiente con i tanti sondaggi sulla sostenibilità ambientale, i mutamenti climatici, la necessità di riciclare organizzati a livello nazionale o continentale, è facile notare come i nostri cittadini si dimostrino sempre molto attenti all’ambiente e anche ben informati. Come testimoniano anche le rilevazioni su acquisti e consumi di prodotti biologici e naturali, si direbbe proprio che gli italiani, in termini di ecoresponsabilità, siano più avanti della stessa classe politica che li governa.
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