Chi si sognerebbe di sprecare dell’oro, delle pietre preziose o, visti i tempi che corrono, del petrolio? Nessuno, verrebbe da dire. E allora perché si spreca un bene altrettanto prezioso (se non di più) come l’acqua? E’ a causa di questo cattivo comportamento umano che, sin dal 1992, ogni anno ricordiamo quanto sia preziosa questa risorsa in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, voluta dalle Nazioni Unite, che ricorre oggi.
Con lo slogan di “Acqua per tutti, tutti per l’acqua!”, l’iniziativa di quest’anno prevede più progetti che si svolgeranno, per la prima volta, non soltanto in un solo giorno, ma anche in quelli successivi. Ed anzi, a dir la verità alcune iniziative sono già state attuate come la rassegna cinematografica Sguardi sull’Acqua che si è tenuta il 16-18 marzo a Torino.
La manifestazione è molto importante specialmente per l’Italia, la quale risulta uno dei Paesi più spreconi per quanto riguarda questo bene preziosissimo. Ogni italiano infatti consuma in media circa 92,5 metri cubi di acqua all’anno, con un incremento vertiginoso di anno in anno, secondo i dati Istat, in quasi tutto il Paese, a parte qualche Regione del Sud, in particolare la Puglia. Un consumo esagerato se pensiamo che la media europea è di 85 metri cubi a testa, e soltanto due Paesi, la Spagna e la Gran Bretagna, fanno peggio di noi.
Ma come sprechiamo tutta quest’acqua? Le vie di sperpero sono essenzialmente due: i condotti troppo vecchi ed inefficienti che comportano una perdita del 47% di acqua nel tragitto dalla fonte al consumatore, e lo spreco in casa a causa dei rubinetti che perdono o per le cattive abitudini come lasciare gli erogatori aperti anche quando non servono.
Per questo l’Onu ha indetto questa giornata di riflessione, in cui verranno avviati dibattiti ed iniziative in tutto il mondo per cercare di sottolineare il problema, rendendolo noto al grande pubblico che così può iniziare ad intraprendere dei comportamenti più adeguati, ma anche per studiare delle soluzioni più efficienti per
rispondere alle sfide dell’urbanizzazione
come proposto dall’Unesco. Per avere un’idea di cosa voglia dire questo spreco, basta ascoltare le parole di Giuseppe Politi, presidente della Confederazione italiana agricoltori:
La mancanza dell’acqua uccide di più di una guerra. Oltre un miliardo di persone nel mondo non possono, infatti, contare su un accesso ad una risorsa sicura, al riparo da eventuali contaminazioni. Entro il 2030 una persona su tre, nel Pianeta, vivrà in zone dove l’acqua scarseggia. E, purtroppo, i cambiamenti climatici modificheranno sensibilmente la qualità e la disponibilità delle risorse idriche e ciò, a sua volta, avrà ripercussioni sulla produzione alimentare, dove proprio l’acqua è un elemento essenziale: si pensi che nel mondo oltre l’80% dei terreni agricoli è irrigato dall’acqua piovana.
Una situazione che non può andare avanti ancora a lungo, e che è bene, almeno una volta l’anno, ricordare per aiutarci a riflettere e migliorare i nostri comportamenti.
Per approfondire:
7 semplici modi per diminuire lo spreco d’acqua
Acqua for Life, quando la solidarietà è firmata Armani
Giorgio Armani con Green Cross International per Acqua For Life
[Fonti: Asca; Corriere della Sera; Repubblica]
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