Si è svolta ieri la Giornata mondiale dell’Ambiente con eventi, dibattiti, iniziative verdi e tanta informazione per i cittadini e per i governi per sapere come sta davvero il nostro Pianeta. Male. Questa è la risposta che si evince dai dati raccolti dagli indicatori sia nazionali sia internazionali, anche se ci sono piccoli segnali di ripresa. Vediamo in dettaglio quali sono i mali che più incidono sull’ambiente e sulla vivibilità delle nostre città e quali sono invece le cure in atto.
- Il consumo di suolo in Italia continua a crescere in modo vertiginoso: 8 metri quadrati vengono cementizzati e impermeabilizzari ogni secondo;
- L‘aria è sempre più inquinata e questo fa aumentare i casi di morte per inquinamento atmosferico. E’ recente la notizia secondo la quale nel nostro secolo è stato raggiunto il picco più alto di CO2 in assoluto e questo si traduce in numeri: nelle 13 città principali del mondo vi sono state 8mila morti per lo smog;
- Consumo delle risorse idriche: in Italia ogni cittadino consuma in media 230 litri di acqua, quasi il doppio rispetto a quanto viene utilizzato dai tedeschi;
- L’anidride carbonica presente nell’aria sta alterando la biodiversità, il ciclo idrico, la fertilità del suolo, il livello dei mari.
Non sono dati catastrofici messi a caso, è quanto raccolto in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente ch si è svolta il 5 giugno. A far riscontro ai dati negativi sulla salute del Pianeta vi sono dei piccoli a significativi segnali di come le cose stanno cambiando:
- L’uso delle fonti di energia rinnovabile è in crescita del 230% per i prossimi 70 anni: i consumi elettrici verranno prodotti per il 70% da fonti di energia pulita e il monopolio dei combustibili fossili andrà diminuendo;
- In Italia cresce l’attenzione per la Green economy: 1/4 delle imprese sta puntando su prodotti o tecnologie amiche dell’ambiente.
[Fonte: La Repubblica]
[Photo Credit | Thinkstock]