Sì, lo so che siamo di parte, facendo i blogger. Ma oggettivamente ci sono, come in tutte le cose della vita, gli aspetti positivi e quelli negativi, sia per quanto riguarda i giornali on-line, che per quelli cartacei. Ad effettuare questa ricerca però non siamo stati noi direttamente, ma un organo terzo, il Centro per lo sviluppo sostenibile KTH comunicazioni di Stoccolma. Si tratta di uno studio di valutazione ambientale del ciclo di vita della stampa, web based, del giornale di carta e dell’e-giornale, ed i risultati sono piuttosto sorprendenti. Noi proviamo ad analizzare qui soltanto quelli che riguardano l’ecologia. Ecco l’iter per ognuno dei due mezzi di comunicazione:
Stampa: lavoro editoriale, produzione di carta da giornale, trasporto di carta per la stampante, lavoro di prestampa, stampa della carta, distribuzione, riciclaggio, smaltimento.
On-line: il lavoro editoriale stabilisce la carta “virtuale” da utilizzare, la produzione di un computer utilizzato per leggere, scaricare le news, l’energia utilizzata durante la lettura delle notizie, le emissioni per la produzione di energia elettrica. Per l’e-reader: scegliere le notizie che gli interessano, ricercarle, la produzione del dispositivo, il download, la lettura, le emissioni.
I ricercatori hanno scoperto che il maggior fattore inquinante per la stampa è stata la produzione della carta; per l’on-line è l’energia utilizzata per alimentare il computer durante la lettura/scrittura. Da qui si deduce che l’on-line ha un impatto sull’ambiente molto minore rispetto alla stampa. Partendo dallo scenario europeo, che significa tener conto della produzione e del consumo energetico che è di gran lunga inferiore a quello americano, leggere le notizie on-line per 10 minuti al giorno produce 14 kg di CO2 all’anno per lettore. Leggendo le stesse notizie in un giornale stampato però produce circa 28 kg CO2 all’anno. In Svezia il rapporto è di 6 Kg per l’on-line e 10 per la stampa per una diversità nel metodo di produzione energetica.
Negli Stati Uniti questo processo è stato capito, e forse fatto capire, molto prima, in quanto essendo il metodo di produzione di energia elettrica molto maggiore rispetto a quello europeo (e circa il triplo rispetto a quello scandinavo con il quadruplo delle emissioni), si sta cercando di ridurre quanto più possibile la vendita dei giornali cartacei, puntando molto di più sull’on-line. Lì è possibile anche perché la maggior parte degli introiti arrivano dalla pubblicità, e questa nella versione internet è presente più o meno in egual modo che su carta. Il costo di un quotidiano negli Usa infatti è molto basso (vanno dai 30 agli 80 cent.), per non parlare dei free-press, quindi smettere di commercializzarli non risulterebbe un problema.
Considerando che adesso, con la svolta ecologica che stanno avendo molte nazioni, soprattutto gli Stati Uniti, produrre energia elettrica non sarà più un problema ambientale, visto che grazie alle rinnovabili le emissioni di CO2 saranno gradualmente ridotte, l’on-line supererà di gran lunga il cartaceo, fino quasi a rimpiazzarlo completamente.
La ricerca si conclude con l’osservazione che per il futuro, il modo in cui allocare le risorse dovrà essere maggiormente ponderato. Diffondere le notizie on-line aiuta davvero l’ambiente; si può ridurre la quantità di carta utilizzata, che non è male, e l’impatto ambientale sarà quasi azzerato.
Fonte: [TreeHugger]
Uta 1 Marzo 2017 il 3:10 am
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