Qualche giorno fa vi davamo l’eccezionale notizia dell’annuncio del Primo Ministro giapponese in cui si stabiliva che entro il 2040 il suo Paese sarebbe uscito completamente dal nucleare. Bisogna considerare che oggi l’energia atomica fornisce all’intero Giappone circa un terzo del fabbisogno energetico nazionale, ma dopo il disastro di Fukushima la stragrande maggioranza della popolazione ha chiesto di farne a meno. Come farà? Lo vediamo dopo il salto.
Queste linee guida potrebbero tornare utili anche a quei Paesi, penso ad esempio alla Francia o agli Stati Uniti, dove il nucleare è molto importante e, nonostante buona fetta della popolazione non lo voglia più, continua ad essere una delle fonti primarie. Tanto per cominciare, il Paese asiatico vuole raggiungere il 100% del fabbisogno energetico nazionale entro il 2030 nuclear-free, cioè senza nemmeno un watt dall’energia nucleare. In questo modo entro il 2040 si avrebbe tutto il tempo di spegnere in sicurezza e senza fretta le ultime centrali rimaste senza contraccolpi.
Sono stati vietati sin da oggi tutti i progetti per le nuove centrali, ed almeno in questa prima fase, fin quando cioè le rinnovabili non saranno preponderanti, si punterà sulle importazioni di petrolio, carbone e gas. Ma come dicevo, saranno le rinnovabili la futura fonte energetica del Giappone. Essendo un’arcipelago, peraltro molto esposto al vento, c’è una quantità enorme di energia eolica da sfruttare, a cui si aggiunge anche quella dell’oceano.
Secondo quanto anticipato dalla Reuters, sono previsti qualcosa come 33 mila progetti piccoli e grandi soltanto nei prossimi due mesi. Quelli più grandi riceveranno degli aiuti, ma non sono altro che quei fondi che una volta venivano stanziati per il nucleare, ed ora vengono spostati verso l’energia pulita. Tra i più importanti bisogna annoverare 81 grandi impianti solari da 243 MW a cui si aggiungono gli impianti installati sui tetti delle case per ulteriori 202 MW; 6 impianti eolici per la capacità di 122 MW più una piccola centrale idroelettrica da 0,2 MW. E questo tutto entro la fine dell’anno. I finanziamenti non mancheranno ed andranno ad incrementare la presenza delle rinnovabili che in 20 anni dovranno soppiantare definitivamente il nucleare e, si spera, anche le altre fonti sporche.
[Fonte: Treehugger]
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