Dopo Fukushima nessuno poteva immaginare che un Paese così tradizionalista come il Giappone decidesse una svolta così radicale. Ma è avvenuta: la popolazione non vuole più il nucleare. E lo dimostra, oltre che con le manifestazioni di piazza, anche nella maniera migliore e più civile di tutte: con gli investimenti. Non era mai accaduto prima che le aziende private avviassero una vera e propria caccia al pannello solare. Il supporto al settore nucleare è venuto meno ed ora i pannelli, che fino a qualche anno fa erano snobbati, adesso sono il primo investimento della maggior parte delle aziende.
A dir la verità dietro questo boom c’è la mano del Governo che lo scorso anno ha inserito degli incentivi per chiunque riesca a rivendere in rete energia prodotta dalle rinnovabili. Si tratta di incentivi simili a quelli che abbiamo anche da noi, ma in un Paese come il Giappone in cui l’incentivo praticamente non esiste, ha fatto molto scalpore. Eppure è stata una decisione sorprendente visto che si tratta dello stesso Governo che ha tentato di riavviare Fukushima e che ha riacceso i primi reattori dopo il blackout totale della scorsa estate.
Ad ogni modo questa scelta sulle rinnovabili ha già mostrato i suoi effetti. Grazie ad essa infatti nel 2013 il Giappone è diventato il Paese con il tasso di crescita delle rinnovabili più alto al mondo (prima del 2011 erano quasi del tutto assenti), e secondo le stime si prevede che la quantità di pannelli solari installata quest’anno produrrà tanta energia quanta ne producono 5-7 reattori nucleari moderni.
Ma com’è la situazione del nucleare? Prima dell’incidente di Fukushima, in Giappone c’erano 50 centrali nucleari. Oggi, dopo lo spegnimento di tutte per le valutazioni di sicurezza, ne sono state riavviate solo 2. Il Primo Ministro vorrebbe aprirne altre, ma siccome è molto costoso e la popolazione non vuole, ha inserito questo incentivo che sta facendo crescere a dismisura l’energia solare. Secondo gli analisti, continuando di questo passo, in pochi anni le rinnovabili in Giappone saranno talmente sviluppate da rendere inutile riavviare le vecchie e pericolose centrali nucleari.
[Fonte: the Guardian]
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