Qualche giorno fa vi avevamo dato notizia della riattivazione della prima centrale nucleare giapponese dopo che per circa un mese il Paese era rimasto con tutte le turbine spente. Questa decisione è stata presa un po’ come una sconfitta dagli ambientalisti che vedevano infrangersi il sogno di un Paese denuclearizzato, ma anche dai giapponesi stessi che erano letteralmente spaccati in due tra chi voleva l’energia nucleare e chi non la voleva (l’ultimo sondaggio dava 54% sì e 46% no). Ma qualcosa di diverso è avvenuto.
A differenza del passato quando gli incentivi venivano dati tutti al nucleare e alle rinnovabili non restavano che le briciole, ora la politica nipponica ha capito dove va il vento ed ha deciso di favorire l’industria pulita. Il Ministro dell’Industria Yukio Edano ha appena approvato un nuovo piano tariffario che prevede incentivi più elevati per l’industria rinnovabile che ammonteranno a circa 24 miliardi di euro entro il 2016.
Le sovvenzioni partiranno dal 1° luglio, e secondo i piani del Governo non serviranno soltanto a ridurre la dipendenza del Giappone dal nucleare, ma anche dai combustibili fossili come il gas ed il petrolio quasi interamente importati dall’estero. Il metodo di elargizione prevede l’acquisto da parte delle utilities dell’energia solare, eolica e geotermica a tariffe preimpostate bloccate per 20 anni.
Non è tutto oro quello che luccica però. Infatti le tariffe saranno piuttosto alte, circa il doppio di quelle tedesche ed il triplo di quelle cinesi. Conseguenza anche delle sovvenzioni statali più basse di quelle dei due colossi mondiali, ma bisogna anche ammettere che la disponibilità è ovviamente inferiore. Ad ogni modo con questa mossa si spera che ci sia un boom di rinnovabili come quello avvenuto in Germania nell’ultimo decennio, visto che attualmente l’energia rinnovabile (ad esclusione delle grandi dighe) fornisce appena l’1% del totale dell’energia consumata. Sarà dura soppiantare il nucleare che da solo copre ben il 30% del fabbisogno, e ancor più difficile sarà eliminare i combustibili fossili che ne garantiscono il 60%, ma da qualche parte bisognava pure cominciare. L’obiettivo è di quadruplicare la capacità solare ed eolica entro il 2016. Vedremo se riusciranno nell’impresa.
[Fonte: Reuters]
Photo Credits | Thinkstock