I giapponesi, si sa, per quanto riguarda l’ecologia (e non solo) stanno sempre più avanti rispetto al resto del mondo. Mentre in Italia vengono reintrodotti gli elettrodomestici non efficienti e le lampadine ad incandescenza, la tendenza del resto del mondo, e soprattutto in quello nipponico, è contraria, e cioè si tende a favorire l’economia “verde”.
Per questo dal prossimo 15 maggio, in tutto lo stato del Giappone, nei negozi di elettrodomestici sarà possibile ricevere una eco-card, una tessera per la raccolta punti che non si baserà sul prezzo, ma su quanto il prodotto che acquisteremo sarà ecologico.
In pratica, per favorire l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica, i futuristici televisori di ultima generazione (quelli con la predisposizione al digitale terrestre), ma anche frigoriferi, lavatrici, climatizzatori e quant’altro, se avranno ottenuto il certificato che attesta la loro efficienza energetica, potranno regalare una percentuale del loro valore (dal 5 al 10%) al loro acquirente. Una volta accumulata una certa soglia, essa sarà spendibile dalla prossima estate in poi per l’acquisto di prodotti non ancora specificati. Ma vien da sè che saranno senza dubbio ecologici.
Questa iniziativa rientra nel piano giapponese di rilancio dell’economia, che si basa sullo stimolo della ripresa dei consumi in maniera sostenibile, voluta dall’attuale Governo. Ancora non è stato approvato, ma difficilmente tale provvedimento sarà respinto, visto quanto ci tengono in Estremo Oriente all’aspetto ecologico, soprattutto nell’economia. Se c’è un Paese tecnologicamente avanzato, quello è il Giappone, e grazie a questo suo “essere avanti”, e sempre stato portato a sperimentare molte delle idee per salvare l’ambiente, dai giardini sui tetti dei palazzi alle metropolitane di superficie elettriche. Visto che in Italia siamo così specializzati nella raccolta punti (abbiamo bollini praticamente di ogni supermercato), speriamo che anche questa iniziativa venga presa in considerazione, visto che si parla tanto di rilancio dell’economia, ma dal punto di vista ambientale si sta facendo poco e niente.