I cambiamenti climatici stanno portando verso una desertificazione di parte del nostro territorio, è quanto afferma in una nota, Fabio Tortorici, presidente della Fondazione Centro Studi del Consiglio Nazionale dei Geologi (Cng). La scorsa primavera è stato un periodo molto povero di piogge e la scarsezza delle precipitazioni ha causato un abbassamento dei livelli d’acqua dei fiumi, degli invasi e delle falde sotterranee. Una situazione di emergenza che purtroppo si verifica di frequente, senza che si riesca ad adottare le misure necessarie per contrastare la siccità:
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A grande scala stiamo assistendo a cambiamenti climatici che ci stanno portando verso una desertificazione di parte del nostro territorio, ma la siccità è un fenomeno naturale che periodicamente si ripresenta con picchi che mettono a dura prova l’uomo, le sue attività produttive e l’ambiente. E malgrado questo fenomeno si verifichi ripetutamente, non si è riusciti a mettere in campo, per tempo, misure di contrasto alla siccità.
E la situazione è resa ancora più drammatica a causa dei numerosi prelievi abusivi e dalle reti – sia irrigue che ad uso potabile – e gli invasi colabrodo, che perdono acqua a causa dei mancati interventi di manutenzione con un notevole spreco di risorse che si perdono senza poter essere mai recuperate. Per affrontare la situazione bisognerebbe rinnovare le condutture idriche e manutenzionare quelle esistenti che presentano problemi:
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La risorsa idrica deve essere innanzitutto risparmiata, tutelata e sfruttata con ulteriori e mirate opere di captazione (ed eventualmente trattenuta da opere artificiali), solo dopo avere stabilito quali aree del nostro territorio e in che misura sono le più carenti.
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