L’energia eolica portatile rappresenta nel complesso un fallimento nel mercato dei gadget elettronici. Sono stati davvero in pochi i “vincitori” a fare un prodotto convincente, come l’HYmini, che consiste in delle turbine eoliche talmente piccole, ma funzionanti, da poter essere trasportate ovunque. Esse però solo una buona idea se sei un ciclista e se desideri mantenere il tuo iPod acceso durante i lunghi viaggi.
E anche in quel caso, un caricabatterie classico potrebbe risultare la scelta migliore. Eppure, le idee per le unità portatili di energia eolica continuano a venire fuori, e chissà che per una volta non abbiamo imbroccato quella giusta.
La prima cosa positiva di questo prototipo di Cheng Peng, pubblicato su Yanko Design, è che è molto facile da trasportare per tutti i tipi di attività all’aria aperta, e non solo per i ciclisti che sfruttano il movimento dei loro mezzi per farlo funzionare. Esso cerca anche di superare alcuni dei punti deboli dell’energia eolica con l’aggiunta di celle solari sulle pale della turbina. Questo può contribuire a dare una spinta in più al tempo di carica. Non molto, ma è meglio rispetto a prima.
Certo, ci sono ancora alcuni problemi logistici. Il dispositivo è molto piccolo, a livello delle gambe, e bisognerebbe fissarlo bene perché, di fronte alle raffiche più forti, potrebbe volare via. Inoltre, la direzione del vento e quella del sole non sempre vanno d’accordo, il che significa che una delle due strategie di ricarica non sarà efficiente in un dato momento. Tuttavia, è forse ancora un dispositivo comodo da avere a portata di mano in quanto può agire come un flash a LED e una unità GPS.
Ma resta in ogni caso la virù del caricabatterie ad energia rinnovabile, che non è poco. I dispositivi di ricarica diversi da quelli classici attaccati alla corrente hanno tutti ancora un processo lento, e finora non sono stati sfruttati appieno. Una buona opzione possibile per l’energia eolica è dunque quest’idea dell’HYmini che unisce solare ed eolico per velocizzare il processo. E se si preferisce contare sull’energia cinetica, il YoGen, sempre della stessa azienda, sembra essere una delle prime (e migliori) scelte disponibili.
Fonte: [Treehugger]