
Il gelato è un alimento ottenuto incorporando aria all’interno di una miscela liquida durante la gelatura della miscela stessa.
I diversi tipi di gelato si differenziano a seconda dei metodi di produzione e degli ingredienti utilizzati. In questo senso, il gelato viene definito dal tipo di produzione che può essere, a seconda delle scelte imprenditoriali, Artigianale o Industriale. Il
gelato artigianale di qualità è composto da materie prime fresche e la fase di incorporatura dell’aria è frutto di un processo piuttosto lento il cui risultato indica nella componente aria il 30 – 50% del volume del composto. Non è possibile produrre gelato di qualità senza utilizzare alcuni additivi (peraltro innocui), prima fra tutte la farina di semi di carrube come addensante. Il gelato industriale contiene latte in polvere, oli vegetali, e additivi come coloranti, emulsionanti, stabilizzanti e aromi. Solitamente è più soffice e voluminoso, perchè contiene più aria, la cui percentuale nel prodotto finito però, dipende dall’Azienda produttrice.
L’anno scorso si è registrato un vero e proprio boom per i consumi di gelati con gusti locali che, oltre a garantire prodotti freschi e genuini, contribuiscono a ridurre l’inquinamento ambientale perché a differenza di quelli esotici devono percorrere solo una breve distanza prima essere spalmati sul cono. A farlo presente è stata la
Coldiretti, sottolineando come se nel centro di
Catania è possibile gustare il gelato al
pistacchio di Bronte, sul lungomare di
Reggio Calabria si può invece assaporare quello al bergamotto, mentre a
Cuneo spopolano frutti di bosco e nocciole del
Piemonte. Quale sarà la moda di quest’anno? Non occorre aspettare, molti di noi hanno sicuramente già gustato il loro primo gelato.