Gasdotto TAP nel Salento, presentato il nuovo progetto a impatto ambientale ridotto per la creazione della grande opera che permetterà al gas azero di raggiungere, attraverso la Grecia e l’Italia, il resto dell’Europa, ponendo l’Italia in una situazione economicamente vantaggiosa. Riuscirà il nuovo progetto a placare le ire dei NO TAP?
Il gasdotto TAP rischia di causare danni non solo all’ambiente salentino, ma anche al turismo, vera miniera d’oro per la zona. La risposta del territorio, di cittadini e di rappresentanti politici locali all’okay del Governo Letta al progetto è stata dura. Ora arriva un nuovo progetto che sposta 400 metri più a sud, nel territorio di Melendugno e non di Vernole, il terminale di ricezione del gasdotto.
Il tunnel sarà sotterraneo e sottomarino e sarà realizzato con la tecnica del pipe jacking, e lo stesso territorio dopo la prima violenza tornerà sostanzialmente come prima con reimpianto di grandi ulivi e ricostruzione dei caratteristici muretti a secco della zona. E per quanto riguarda le campagne? A quanto sembra i 130 fondi interessati saranno acquistati, si parla di una relativa facilità da parte dei responsabili TAP dei terreni posseduti dagli agricoltori salentini.
Per quanto riguarda le aree vicine al gasdotto TAP l’impatto ambientale, secondo il progetto, è basso. L’opposizione del sindaco di Melendugno permane, così come quella di molti altri esponenti delle aree che verranno interessate dal progetto, come quella di San Foca. Il nuovo progetto forse è più sostenibile, ma cittadini e politici locali preferirebbero mantenere integro il proprio territorio.
Tuttavia, in ogni caso la lotta NO TAP si direbbe impari: il governo è d’accordo, i pareri delle amministrazioni locali non sono vincolanti e solo la Regione potrebbe apporre un blocco che, considerando tutti i fattori in gioco, appare difficile che possa arrivare, in ogni caso. Il gasdotto TAP sembra destinato a realizzarsi secondo la falsariga del nuovo progetto presentato.
Photo credits | Yellow Cat su Flickr