La questione del gasdotto TAP nel Salento conosce un nuovo rivolgimento: è stato infatti bocciato l’approdo a San Foca, nella splendida località marina di Melendugno. Ma attenzione, non si tratta di uno stop all’intero progetto: si va verso una nuova battaglia sulla location d’approdo e ora gli sguardi si spostano verso Brindisi.
Il gasdotto TAP nel Salento è il progetto di metanodotto che dovrebbe portare in Italia il gas azero attraversando anche Grecia e Albania. Le contestazioni al progetto nei comuni salentini che sarebbero interessati dai lavori non sono mancate ma l’appoggio del Governo al progetto aveva strozzato nettamente le possibilità di bloccare il tutto. Eppure non mancano le battute d’arresto per il gasdotto TAP: è stata la Regione Puglia a bloccare l’approdo a San Foca dando giudizio negativo in merito alla compatibilità ambientale dei lavori nella zona.
Come sottolinea Tiziana Colluto su Il Fatto Quotidiano, tuttavia, la scelta potrebbe “far scoppiare una guerra di territori tutta interna alla regione, tra Lecce e Brindisi”. I primi piani di approdo erano stati studiati vicino Brindisi, poi abbandonati in favore di San Foca. Ora si potrebbe tornare a pensare a un attracco più a Nord, in particolare a Lendinuso, nella marina di Torchiarolo.
Quindi la Regione dice no all’approdo a San Foca ma si lascia intendere che il gasdotto TAP potrebbe connettersi altrove. Ma resta anche il grande problema dei 20 km necessari a connetterlo alla rete Snam. Le forti proteste e l’effettivo pessimo impatto economico per il turismo nelle zone di San Foca e dintorni potrebbero aver avuto un loro peso nella scelta di sbarrare la via. A ogni modo, come già ricordato, il Governo vuole il gasdotto TAP e al momento non ci sono dubbi che lo avrà. Resta da capire dove il metano sbarcherà in Italia e al momento l’ipotesi più probabile sembra un approdo in provincia di Brindisi. A meno di nuovi colpi di scena, naturalmente.
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