Il grande Gasdotto Tap, Trans Adriatic Pipeline, che dovrebbe portare il carburante azero nel nostro paese passando per Grecia e Albania, avrebbe come sede di ingresso San Foca, e comporterebbe grandi rischi per il territorio salentino interessato, secondo quando sostengono i No Tap.
Il Gasdotto Tap nel Salento è fortemente voluto dal Governo Letta. C’è poco da girarci intorno. Non molto tempo fa il premier ha dichiarato:
Una delle cose importanti che abbiamo fatto in questi trentacinque giorni è stata la ratifica dell’accordo con Grecia e Albania per il Trans Adriatic Pipeline, infrastruttura fondamentale, perché noi abbiamo bisogno di diversificare le fonti di accesso all’energia.
Ma nel Salento questo gasdotto non vuole nessuno. Le polemiche del fronte No Tap (ovviamente sigla scelta non a caso) si fanno sempre più intense, ma sono tutt’altro che isolate. Il comune di Melendugno e il comune di Vernole già da tempo ce la stanno mettendo tutta per opporsi al progetto. La stessa Regione Puglia ha espresso parere contrario nel merito della Valutazione di impatto ambientale. I cittadini, inutile dirlo, non la vedono affatto come una buona prospettiva per una terra che, peraltro, del turismo e dell’ecoturismo fa sempre più la sua bandiera.
Anche il Ministro di Cultura e Turismo Massimo Bray si è detto contrario. Ma la decisione, comunque, arriva da ancora più in alto e non sarà facile fermare i piani del governo. I No Tap, tuttavia, crescono e non hanno alcuna intenzione di arrendersi.
Siamo molto preoccupati. Continueremo ad opporci. Ribadiamo la necessità di una scelta razionale, che tenga conto della vocazione dei territori e del principio di autodeterminazione dei popoli.
Gli abitanti dei comuni interessati del Salento non vogliono che il proprio territorio naturale, la propria bellezza che è anche ricchezza vengano calpestati per una decisione dall’alto. Ci auguriamo che qualcuno, alla fine, li ascolti.
Photo credits | Porfirio su Flickr
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