L’isoprene è un gas alla dottor Jekyll e Mister Hyde perché è in grado sia di riscaldare che di raffreddare la Terra a seconda delle condizioni prevalenti. Si tratta di un gas industriale importante, necessario per la fabbricazione di composti comuni come la gomma e le vitamine, ma si sa molto poco sul ciclo dell’isoprene nell’ambiente.
Al meeting della Society for General Microbiology’s di Edimburgo, il dottor Terry McGenity ha rivelato l’identità di alcuni fattori fondamentali nel ciclo del gas: i batteri di degradazione dell’isoprene che sono in grado di intercettare il suo rilascio nell’atmosfera. Si tratta di una scoperta molto importante in quanto potrebbe servire per regolare la temperatura globale modificando alcuni fattori nell’atmosfera.
Dopo essere stato liberato da piante e alghe, l’isoprene reagisce con le molecole nell’atmosfera per la produzione di ozono. Esso può anche prolungare la durata della vita del metano nell’aria. Sia l’ozono che il metano sono potenti gas a effetto serra che aggravano il riscaldamento globale. Al contrario, in certe condizioni, l’isoprene può subire reazioni chimiche per formare aerosol che può aumentare la copertura nuvolosa portando al raffreddamento della Terra stessa.
Insieme ai colleghi dell’Università dell’Essex, il dottor McGenity ha scoperto che che ci sono numerosi tipi di batteri in grado di consumare l’isoprene prima che entri nell’atmosfera. Questi batteri sono stati trovati concentrati intorno alle zone costiere e sono noti per essere i punti caldi della produzione dell’isoprene marino dalle alghe.
La scoperta migliorerà i modelli che ci aiutano a prevedere come il cambiamento climatico e altri fattori ambientali influenzano il flusso isoprene e viceversa. Fino ad ora la modellazione del flusso globale di isoprene dal mare verso l’atmosfera è stato ostacolato da una scarsa conoscenza dei principali produttori e consumatori
ha spiegato McGenity. È interessante notare che molti dei batteri di degradazione dell’isoprene possono anche abbattere gli alcani (una componente importante del petrolio greggio).
Questo suggerisce che l’isoprene derivato dalle alghe può aiutare gli importante microbi della degradazione del petrolio a sopravvivere agli sversamenti.
La comprensione di come l’isoprene entra naturalmente nell’ambiente potrebbe avere importanti applicazioni in diversi settori industriali.
Attualmente l’industria chimica si basa sull’isoprene derivato dal petrolio come un blocco di costruzione per la fabbricazione di composti come le vitamine e la gomma, mentre le alghe potrebbero fornire un approvvigionamento sostenibile di isoprene per questi usi. Allo stesso modo, lo studio degli enzimi coinvolti nel metabolismo batterico dell’isoprene possono portare ad applicazioni nella sintesi di farmaci importanti
ha concluso il ricercatore.
Fonte: [Sciencedaily]
Traci 1 Marzo 2017 il 3:04 am
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