A 24 ore dalla chiusura dei lavori del g8 di Siracusa, ecco diffuso il comunicato ufficiale sull’accordo trovato dai ministri dell’ambiente dei Paesi partecipanti (Italia, Francia, Germania, Stati Uniti, Gran Bretagna, Giappone, Canada e Russia) insieme ad altri ministri che hanno accompagnato i lavori (Australia, Brasile, Cina, Repubblica Ceca, Egitto, India, Indonesia, Messico, Repubblica di Corea, Sud Africa, Svezia), i quali si sono assunti l’impegno di perseguire politiche planetarie in favore dell’ambiente, ed in particolare della biodiversità.
Il documento ufficiale è possibile consultarlo tramite questo link. Noi intanto proviamo a riassumere i 24 punti fondamentali su cui si basa l’accordo. Essi partono tutti dalla premessa di riconoscere l’importanza della biodiversità (la quale non è una cosa scontata, visto che sono in molti a darle poca importanza), dalla volontà di porre le basi per uno sviluppo parallelo dell’economia con l’ambiente, e per una partenza da un punto comune per i prossimi trattati, come quello di Copenaghen o di Hokkaido.
- Sviluppare linee politiche condivise per mitigare il cambiamento climatico, tenendo conto della biodiversità;
- Non attendere un adattamento naturale ma prendere provvedimenti in fretta;
- Promuovere il ruolo delle comunità nella tutela ambientale;
- Conservare la biodiversità, migliorando la gestione delle risorse naturali, anche con le infrastrutture;
- Contrastare il disboscamento illegale ed incrementare lo stoccaggio del carbonio;
- Ridurre le emissioni e la deforestazione;
- Utilizzare tecnologie innovative e cooperazione fra Stati per raggiungere tali obiettivi;
- Rivalutare la biodiversità anche da un punto di vista economico;
- Investire nella conservazione e nell’uso sostenibile delle risorse naturali;
- Coinvolgere i singoli cittadini e le organizzazioni private nella tutela della natura;
- Completare il negoziato sul regime internazionale di accesso e di condivisione dei benefici delle risorse entro il 2010;
- Incrementare la consapevolezza sull’importanza degli ecosistemi marini e terrestri per le generazioni future;
- Contrastare il commercio illegale di animali selvatici e delle risorse naturali;
- Costruire aree protette;
- Promuovere nuovi sistemi finanziari basati sulla rete protetta di risorse marine e terrestri;
- Evitare o ridurre al minimo qualsiasi impatto negativo sulla biodiversità;
- Mantenere efficienti i servizi ecologici;
- Attuare politiche ed incentivi in favore della biodiversità;
- Conservare e sviluppare le fasce costiere e marine;
- Contrastare le invasioni di specie estranee ad un ecosistema;
- Migliorare il rapporto tra scienza e politica basato sulla biodiversità e sulla tutela ambientale;
- Cooperare tra i vari Stati per meglio monitorare lo stato della biodiversità;
- Aumentare la raccolta di dati sulla biodiversità, compresi i dati sul benessere umano;
- Utilizzare tecnologie e specializzazioni locali per tutelare la biodiversità.
E’ stato utilizzato un linguaggio un po’ politichese, magari basandosi molto sulle promesse. Ma intanto questa carta rappresenta un impegno a cui ora nessuno più si potrà sottrarre.
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