La terza giornata del g8 sull’ambiente si conclude con un impegno da parte di tutti i ministri dell’ambiente su uno dei punti fondamentali dell’ecologia attuale: la tutela della biodiversità. In chiusura del meeting di Siracusa si è trovato l’accordo, ratificato con una sorta di trattato, suddiviso in 24 punti, in cui è spiegato cosa si farà per tutelare le specie in via d’estinzione, gli animali che vivono nelle zone a rischio deforestazione, ecc.
In particolare le prime anticipazioni sul trattato, che pubblicheremo domani nella sua forma ufficiale, parlano di 4 maxi-categorie nelle quali rientrano gli accordi presi questa mattina. Esse sono il rapporto tra biodiversità e clima; biodiversità ed economia; biodiversità e ecosistemi; ed infine scienza e ricerca.
L’intento di questo incontro, ed anche dell’accordo, è di portare le nazioni partecipanti da qui al 2010 ad effettuare una politica di tutela di queste problematiche descritte nell’accordo. Fino al 2010 perché lì interverrà il trattato che si terrà nella prossima conferenza di Copenaghen prevista per dicembre, nella quale verranno posti i paletti vincolanti entro i quali i vari Governi del mondo potranno muoversi nelle politiche di qualsiasi tipo. Tutte infatti dovranno fare i conti con le problematiche ambientali, così come stabilito nel protocollo di Kyoto, e come verrà ribadito, adattandolo alla situazione attuale, negli accordi di Copenaghen.
Alla base dell’accordo c’è l’impegno a ridurre o eliminare l’impatto delle sostanze nocive che compongono l’inquinamento, con particolare attenzione alla salute dei bambini. Si sono messe in risalto anche le opportunità che le eco-tecnologie ci offrono oggi, e la necessità, da parte dei Governi nazionali, di adottarle.
E’ un dovere degli stati, dei Governi, cercare di disinquinare aree che possono compromettere la salute dei cittadini
ha ribadito Stefania Prestigiacomo, Ministro dell’Ambiente e “padrona di casa” del g8, che ha concluso con un monito che speriamo si traduca presto in una promessa:
I Governi si devono impegnare per accompagnare questa riconversione tecnologica che è necessaria non soltanto per migliorare l’ambiente ma credo sia necessaria anche a tutto il settore industriale in termini di competitività.
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