Torniamo a parlare di nucleare, non per riferirvi di qualche incidente o per dimostrare quanto sia pericoloso, ma per parlare di una forma diversa dalla fissione che usiamo oggi, e cioè la fusione nucleare. In linea teorica questa strategia, che per intenderci è quella che fa brillare le stelle, è conosciuta da decenni, ma ancora nessuno era riuscito a metterla in pratica in sicurezza sulla Terra. Un recente studio effettuato in New Mexico però ora ci dà nuova speranza.
Almeno secondo le simulazioni fatte al computer, potenzialmente questa pratica è fattibile per produrre energia. Lo affermano i Sandia National Laboratories che hanno raggiunto il cosiddetto “break-even point”, ovvero il punto di svolta in cui il sistema autogenera l’energia che serve per funzionare, rendendolo efficiente.
Fino ad oggi infatti il processo era limitato dalle altissime temperature e pressioni che servono per avviare il processo di fusione nucleare. L’energia necessaria era talmente tanta da far sembrare che questo processo consumasse più energia di quanto non ne producesse, ma ora questa simulazione dimostra che non è così. L’aspetto che a noi più interessa è che si tratterebbe di una nuova fonte di energia rinnovabile. Come combustibile non verrebbe utilizzato il plutonio o altri materiali limitati e pericolosi, ma il deuterio, isotopo dell’idrogeno recuperabile dall’acqua di mare.
Vi risparmiamo le difficoltà tecniche, non è questa la sede adatta per discuterne, ma la svolta è arrivata attraverso una nuova tecnica chiamata Fusione Inerziale Magnetizzata in cui un campo magnetico permette di evitare che i protoni possano sfuggire per combinare qualche disastro. Il metodo così supera la controversa teoria delle fusione fredda che per alcuni è il futuro dell’energia e per altri una grande bufala, e permette una produzione tra 60 e 70 milioni di ampere, 2-3 volte quello che serve per pareggiare l’energia necessaria a farla funzionare. Ciò significa che diventa conveniente produrre energia in questo modo, e che soprattutto quest’energia è pulita. Il primo test fisico, fatto con una macchina vera e propria e non tramite simulazioni, dovrebbe avvenire nel 2013.
[Fonte e foto: Livescience]