L’era del nucleare non è destinata a finire, ma forse solo a cambiare. È quanto deriva dalle ultime sperimentazioni effettuate su quella che è stata ribattezzata la fusione nucleare a freddo, o più semplicemente fusione fredda, un metodo nuovo per produrre energia con rischi molti minori. Uno dei principali sostenitori di questa forma energetica è Andrea Rossi che ha inventato l’HOT E-Cat, una tecnologia basata sulle reazioni Lenr che serve per produrre energia a temperature più basse di quelle sperimentate fino ad oggi, anche a 50 gradi sotto zero.
Il fisico italiano ha invitato un gruppo di teorici e fisici di tutto il mondo a sperimentare la sua invenzione. In pratica la questione verte tutta intorno al rapporto consumo-produzione energetica. I volontari, tutti docenti universitari ed esperti di nucleare di quattro Paesi diversi, sono stati chiamati ad effettuare esperimenti in questa centrale, per cercare di capire quanto questa tecnologia sia affidabile. E gli esperimenti, con reazioni che sono durate anche 120 ore di fila, hanno dato tutte esito positivo. In pratica l’energia prodotta era maggiore di quella consumata. Non mancano le polemiche però.
Per quanto riguarda questo caso specifico, oltre alla quantità di energia prodotta che non è molto rilevante, a destare qualche dubbio è anche il fatto che ai fisici era stato chiesto di non portare la macchina alla massima potenza. Il motivo è che, anche se fosse applicata alla rete energetica nazionale, nemmeno in caso di piena funzione la massima potenza verrebbe raggiunta. La realtà è che nessuno sa cosa potrebbe accadere in caso di stress eccessivo.
Altre polemiche sono derivate dagli altri esperimenti effettuati in tutto il mondo, i quali sono tenuti spesso segreti ed i cui risultati rimangono contestati visto che non c’è molto confronto nella comunità scientifica su questo tema. Ci sono ancora molti punti oscuri sulla tecnologia della fusione fredda la quale, pur non essendo nuova (è passato quasi un secolo dalla sua teorizzazione) risulta ancora sconosciuta alla gran parte degli scienziati moderni.
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