Secondo la Tepco, in una dichiarazione di ieri, le radiazioni all’esterno della centrale di Fukushima erano in aumento tanto che ci vorranno dai 6 ai 9 mesi per stabilizzarle. Oggi, a seguito di una lunga serie di proteste e polemiche per l’ampio lasso di tempo dichiarato, l’azienda, che è sull’orlo del fallimento, ammette che forse ne basteranno solo tre almeno per raffreddare i reattori. Il mistero di Fukushima continua a rimanere fitto.
Al momento avvicinarsi ai reattori equivale ad una condanna a morte (anche se gli operai che ci stanno lavorando sanno che rischiano davvero grosso), e così si sono potuti inviare solo dei robot, i quali hanno attestato un livello di radiazioni nel reattore 1 tra 10 e 49 millisievert l’ora, nel reattore 3 tra 28 e 57. Numeri altissimi se pensiamo che appena il giorno prima la differenza di misurazione non superava i 4 millisievert all’ora.
Questo cambiamento significa soltanto una cosa: le radiazioni stanno aumentando, e pure parecchio in fretta. E così, anche se fosse vera la storia raccontata da Naoto Kan che all’esterno della centrale si registrano livelli di appena il 10% rispetto a quelli di Chernobyl, andando avanti di questo passo, con incrementi triplicati ogni 24 ore, tra 6 mesi, o anche dopo i soli 3 indicati questa mattina, i livelli di radiazione saranno ben maggiori rispetto a quelli del disastro della centrale sovietica.
I famosi tre mesi, spiega la Tepco, servono per rimettere in funzione il sistema di raffreddamento. Secondo le previsioni più ottimistiche questo potrebbe diminuire le emissioni di radiazioni, riportandole così, alcuni mesi dopo, al livello normale per poter operare in sicurezza. Nel frattempo sale la preoccupazione per la popolazione, con un possibile sfollamento che potrebbe arrivare ad un raggio di 40-50 km intorno alla centrale e che potrebbe riguardare oltre centomila persone. In un territorio così piccolo come quello nipponico sarebbe veramente una tragedia. La rappresentante Usa in Giappone, il Segretario di Stato Hilary Clinton che sta dirigendo le operazioni di aiuto con i militari, ha intanto consigliato ai cittadini americani di rimanere ad almeno 50 km di distanza da Fukushima, ed una dichiarazione del genere chiarisce molti dubbi sulla pericolosità della centrale nucleare.