I guai a Fukushima non finiscono mai. Nonostante siamo passati oltre due anni dal terribile terremoto-tsunami che provocò il più grave incidente nucleare dai tempi di Chernobyl, ancora l’area non è stata messa in sicurezza. L’ultimo incidente è avvenuto ieri quando un serbatoio della centrale si sarebbe danneggiato, lasciando uscire diversi litri di acqua radioattiva. Ricordiamo la pericolosità di questa sostanza che in pratica è in grado di distruggere tutto ciò che trova sul suo cammino, e di provocare tumori e altre malattie in caso di ingestione da parte degli esseri umani.
La Tepco, l’azienda responsabile della centrale che sta tentando in tutti i modi di ricostruirla, non ha potuto negare quest’evento, ma ha tentato di minimizzare l’accaduto, affermando che dopotutto la perdita non è stata così grave e che comunque questo flusso non avrebbe raggiunto il mare. Non che l’oceano sia salvo, visto il divieto di pesca perché i livelli radioattivi nelle vicinanze della centrale sono molto ben al di sopra dei livelli di guardia.
Secondo i dati della Tokyo Electric Power Co. (Tepco), in totale sarebbero 120 le tonnellate di liquido radioattivo disperso, in gran parte finito in un serbatoio di stoccaggio che fa parte dell’impianto di sicurezza della centrale. Questo serbatoio è protetto da uno strato impermeabile che in teoria dovrebbe trattenere l’acqua ed evitare che fuoriesca fino al mare, ma ormai abbiamo imparato che a Fukushima può accadere davvero di tutto.
Questa fuoriuscita potrebbe essere la conseguenza di un guasto precedente, avvenuto la scorsa settimana in un sistema di raffreddamento del combustibile della piscina del reattore numero 3, il quale per diverse ore ha smesso di funzionare. Il surriscaldamento potrebbe aver aperto una crepa da cui poi è fuoriuscita l’acqua. Ed il problema è che non si tratta di un incidente isolato visto che già il mese scorso un altro guasto aveva messo fuori uso l’impianto di raffreddamento per ben due giorni. Continua dunque la maledizione di Fukushima che non fa dormire sonni tranquilli ai giapponesi.
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