E’ stata la stessa azienda produttrice del latte in polvere per neonati, la Meiji Holdings, a dare l’allarme per la contaminazione dei suoi prodotti. Un video, passato sulla tv di Stato giapponese da ieri mattina, ha informato sulla positività del test al cesio radioattivo per alcuni campioni di latte in polvere, inferiore rispetto al limite imposto dalla legge, ma comunque presente nell’alimento. La società ha subito ritirato le confezioni vendute, offrendo uno scambio gratuito ai clienti, ma la paura rimane.
Dopo la notizia shoc diramata alcuni giorni fa dalla televisione giapponese sullo stato di salute del presentatore Otsuka Norikazu che in diretta, alcuni mesi fa, mangiò delle verdure raccolte nei pressi della centrale nucleare di Fukushima per tranquillizzare i suoi spettatori, ed oggi, è malato di leucemia; e dopo l’allarme cesio del riso coltivato vicino la centrale del disastro, i timori per la salute della popolazione non si placano ora che tracce di cesio radioattivo sono state rinvenute anche nel latte in polvere per neonati. Le voci dei responsabili della Meiji Holdings rassicurano che
Il livello registrato non è tale da avere conseguenze sulla salute
eppure si sconsiglia di nutrire i bambini con quel latte e l’azienda ha chiesto di ritirare 400mila confezioni di latte in polvere dagli scaffali dei supermercati e dei negozi di prodotti per l’infanzia. Il livello di cesio radioattivo riscontrato è di 3o,8 becquel per chilogrammo, molto al di sotto la soglia consentita che è di 200 bq per kg. Autorevoli fonti, quali la rivista Proceedings of National Academy of Science, già da tempo avevano riscontrato una contaminazione radioattiva ben più ampia di quanto dichiarato dal governo giapponese egià nel mese di luglio scorso il governo di Tokyo aveva interrotto il commercio di carne di manzo proveniente dalla preferttura di Fukushima.
[Fonti: AGI News; Il Riformista; Bergamo Sera]