Attorno alle cause del terremoto in Emilia sono sorte delle domande spinose, tra cui quelle riguardanti il fracking e le trivellazioni, cui sono state date risposte, sul web e sui social network, non sempre chiare e corrette. È davvero possibile che tali pratiche abbiano causato il terremoto che ha sconvolto l’Emilia? Come vedremo, in linea teorica è possibile che trivellazioni e fracking causino delle scosse sismiche, ma occorre chiedersi anche se possano causare scosse di magnitudo elevata quanto quella registrata in Emilia e se possano averle causate in quella specifica zona. Maria Rita D’Orsogna, fisico, da molti considerato il maggior esperto sull’argomento, è di recente intervenuta portando un po’ di chiarezza sulle possibili cause del terremoto.
Prima di valutare se il fracking e le trivellazioni possano aver giocato un ruolo nello sciame sismico emiliano occorre distinguere le due pratiche, specificando in cosa consista il fracking.
Cos’è il fracking
Il fracking (noto anche come hydraulic fracturing e shale gas) è una tecnica estrattiva relativamente nuova, basata sull’iniezione nel terreno di composti chimici ad alta pressione che provocano microterremoti (di intensità comprese, in genere, tra il grado 2 e il grado 3 della scala Richter) in grado di fratturare la roccia porosa nelle profondità del terreno. Ciò porta allo sprigionamenti del gas contenuto nella roccia, che viene quindi catturato per essere posto in commercio.
Come ricorda Maria Rita D’Orsogna, occorre considerare, parlando di fracking, oltre alle microscosse su cui si fonda la tecnica, il problema dei pozzi di reiniezione. Praticando il fracking si producono larghissime quantità di materiale di scarto fluido e tossico. Questa sostanza a volte viene raccolta in delle vasche all’aperto, ma altre volte viene iniettata nuovamente nella terra attraverso pozzi dismessi, detti appunto di reiniezione. Il fluido di scarto viene mantenuto ad alta pressione e tale pressione, premendo sulla roccia circostante, può lubrificare e modificare gli equilibri fra le faglie. La pratica del fracking è quindi ben diversa dalle attività di estrazione tradizionale degli idrocarburi tramite trivellamento.
Il fracking ha causato il terremoto in Emilia?
Che il fracking porti un aumento dell’attività sismica nelle zone in cui è praticato, anche di intensità considerevole, è ormai sostenuto anche dall’USGS, il Servizio Geologico degli Stati Uniti. Tuttavia, al momento questa tecnica non è utilizzata in Italia, quindi per quanto riguarda il fracking propriamente detto la risposta è no, non può aver causato il terremoto in Emilia. Ciò nonostante, in Italia esistono effettivamente dei pozzi di reiniezione di materiale fluido di scarto proveniente da opere di estrazione di idrocarburi tradizionali.
Maria Rita D’Orsogna ha identificato almeno 7 pozzi di reiniezione in Emilia Romagna, di cui tre prossimi all’area colpita dai terremoti. In linea teorica, come abbiamo visto, i pozzi di reinizione possono avere effetti sull’equilibrio delle faglie. È quindi possibile che questi pozzi abbiano giocato un ruolo nello sciame sismico in Emilia? A livello teorico sì, ma è un’ipotesi difficile da comprovare.
Le trivellazioni hanno causato il terremoto in Emilia?
In altre parti del globo è stata verificata la correlazione tra trivellazioni e scosse sismiche. Si tratta di casi eccezionali, ma più volte registrati. Le attività di trivellazione hanno indotto senza alcun dubbio sismicità nell’Uzbekistan, in Oman, in Svizzera, in Francia e in Texas.
In Emilia sono presenti oltre 500 pozzi per l’estrazione di petrolio e gas tramite tecniche tradizionali, alcuni dei quali in prossimità degli epicentri delle scosse. Posto che la correlazione tra trivellazioni e terremoti possa effettivamente esserci (come provato in altre parti del mondo), nonostante la magnitudo particolarmente elevate dei terremoti in Emilia non si può escludere che le trivellazioni non abbiano avuto un peso su quanto accaduto.
Conclusioni sulle cause del terremoto
Una volta identificati i possibili fattori sismici resta quindi difficile potersi pronunciare sull’effettiva incidenza nei confronti del terremoto avvenuto in Emilia. Nondimeno, fattori come i pozzi di reiniezione (anche se non collegati a operazioni di fracking) e le trivellazioni potrebbero essere entrati in gioco. Non lo si può escludere. Maria Rita D’Orsogna conclude il lungo intervento chiarificatore sul suo blog come segue:
Magari il petrolio, i pozzi di reiniezione, lo stoccaggio del gas non c’entrano niente, ma è evidente che non puoi continuare a insultare madre natura e ad aspettarti che non ci siano mai conseguenze di nessun genere.
Una conclusione tanto semplice quanto drammatica, se rapportata a quanto accaduto in Emilia.
Photo Credits | Andreas. su Flickr
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