Fotovoltaico, inventato il “telescopio” solare

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fotovoltaico telescopio solare

Non è esattamente un telescopio, ma i suoi inventori lo nominano così perché dello strumento astronomico ha la stessa forma. Si tratta di un nuovo modulo solare inventato da un gruppo di ragazzi, ricercatori dell’Università dell’Arizona, che si sono resi conto di quanto involontariamente si fosse inventato, realizzando il telescopio, uno dei mezzi più solar-friendly in circolazione. Il suo specchio curvo infatti è in grado di assorbire una quantità maggiore di energia solare, riflessa su una palla da 5 pollici che si trova al centro, con un funzionamento simile a quello del barbecue solare.

Con la differenza che stavolta non stiamo cuocendo uno spiedino ma stiamo producendo energia. Tanta energia. Secondo i ricercatori utilizzando più o meno gli stessi materiali già esistenti oggi, ma dandogli quella forma a telescopio, si può arrivare anche a raddoppiare la produzione di energia elettrica derivante da fonte solare.

Ma le particolarità non finiscono qui. Infatti questo aggeggio non si limita ad assorbire passivamente la luce solare come farebbe un normale pannello, ma proprio come un telescopio è in grado di ruotare e spostarsi seguendo il sole, in modo da ottenere sempre l’esposizione migliore durante il giorno. L’intero modulo è infatti montato su di un pannello 3 metri per 3, collegato ad un telaio rotante che gli permette di girare in modo simile ai radar degli aeroporti.

Tutto il sistema, spiega Blake Coughenour, uno degli inventori, è completamente automatizzato. Durante la notte si piazza ad Oriente e durante il giorno segue il movimento del sole fino alla parte opposta, finché non tramonta e poi si riposiziona dove si era messo la mattina precedente. I pannelli sono costituiti da 36 celle solari come quelle utilizzate oggi dagli apparecchi spaziali perché sono generalmente in grado di catturare una gamma più ampia di raggi solari rispetto alle celle comuni. La combinazione con il gioco di specchi che avviene sul pannello aumenta la concentrazione della luce e produce grandi quantità di energia. Secondo lo studio infine se si installassero tanti impianti per una grandezza di circa 11 km per 11, si potrebbero generare circa 10 GW di potenza, quanto una centrale nucleare, il che lo rende perfetto per sfruttare le zone desertiche.

[Fonte e Foto: Treehugger]

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