Negli Stati Uniti la crisi finanziaria ed economica ha spinto molte imprese a ripensare radicalmente l’economia ed il modo di approcciarsi con essa, acquisendo maggiore coscienza sia sui problemi riguardanti il riscaldamento globale, sia sui rischi legati alla volatilità dei prezzi delle energie tradizionali, ovverosia quelle prodotte con i combustibili fossili. Anche per questo, ed in scia alla progressiva riduzione dei costi dei componenti, negli States il fotovoltaico si candida a svolgere e ad esercitare un ruolo chiave sullo scenario energetico interno. Le stime, formulate da Emerging Energy Research in un Rapporto dal titolo “US Utility Solar PV Markets and Strategies: 2009-2012“, danno gli USA ad una potenza connessa in rete di 2.000 MW di fotovoltaico nel 2011 per poi aumentare di dieci volte nel 2020 a quota 21.500 MW dopo aver raggiunto la quota dei 12.000 MW nel 2015.
Tutto ciò avverrà, secondo quanto riporta Enel Green Power, grazie al fatto che l’industria fotovoltaica negli Stati Uniti ha in cantiere progetti di realizzazione di impianti fotovoltaici per ben 4.800 MW rispetto ad una potenza che nel 2008 era pari a 515 MW a fronte di soli 77 MW di impianti che erano connessi in rete. Insomma, in America il passaggio dal petrolio alle rinnovabili, a seguito dei forti interessi che portano avanti i colossi oil a stelle e strisce, non è di certo facile, ma le stime di crescita esponenziale formulate da EER fanno pensare ad uno sviluppo che, nel momento in cui entrerà a regime, potrà per certi versi diventare inarrestabile.
Emerging Energy Research, con lo studio “Southern Europe Solar PV Markets and Strategies, 2009-2020”, riportato anche in questo caso dalla controllata di Enel Enel Green Power, ha inoltre fatto di recente il punto sulle prospettive di crescita del fotovoltaico nell’Europa meridionale, focalizzando l’attenzione su Paesi come la Grecia, l’Italia, la Francia e la Spagna. Ebbene, nei quattro Paesi citati la capacità installata da impianti fotovoltaici è pari a 9.000 MW, e rappresenta attualmente il 25% della capacità totale installata in Europa; ma da qui a dieci anni, ovverosia nel 2020, è destinata a quintuplicare raggiungendo complessivamente, nei quattro Paesi, i 47.000 MW.