In materia di produzione di energia da fonti rinnovabili, la Corte Costituzionale ha emesso delle sentenze con le quali è stata dichiarata l’incostituzionalità di alcune Leggi regionali in Calabria e nella Regione Puglia. Tali sentenze, in accordo con quanto ha reso noto ed ha altresì messo in risalto con preoccupazione ANIE – Gifi – Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane, hanno già innescato i primi effetti negativi dal fronte dell’accesso al credito con le banche che hanno bloccato subito l’iter per i finanziamenti di quei progetti di realizzazione di impianti fotovoltaici per i quali è prevista ai fini dei lavori la sola presentazione della “DIA”, ovverosia la sola denuncia di inizio attività.
Considerando che, assieme alla Lombardia, la Puglia è una Regione strategica per lo sviluppo del fotovoltaico, i rischi di un rallentamento dell’espansione del settore sono elevati. Basti pensare che proprio ANIE – Gifi stima che si mettono in questo modo a rischio i 17 mila posti di lavoro che sono stati fin qui creati con la crescita del mercato dell’energia rinnovabile.
A conti fatti le sentenze della Consulta rappresentano per il comparto del fotovoltaico un ulteriore motivo per alimentare una grande incertezza e preoccupazione visto che, tra l’altro, la filiera ha incassato prima delle Elezioni Regionali 2010 la delusione per la mancata approvazione del Conto Energia 2011 unitamente a nuove linee guida per l’espansione del fotovoltaico sul territorio che ancora mancano.
Secondo quanto dichiarato dal Presidente dell’Associazione Energia di Confindustria ANIE, Claudio Andrea Gemme, solo per quest’anno in Italia sono stati pianificati per l’industria fotovoltaica 2,5 miliardi di euro di investimenti in grado di creare ben tremila nuovi posti di lavoro che si andrebbero ad aggiungere a quelli già creati. Ma il condizionale è d’obbligo visto che secondo il Presidente Gemme a questo punto le sentenze della Corte Costituzionale rischiano di rallentare se non addirittura bloccare gli investimenti nel settore.