Via libera, nella Regione Puglia, all’istituzione dell’anagrafe degli impianti fotovoltaici. Questo grazie ad un accordo che in data odierna, lunedì 14 marzo 2011, è stato sottoscritto dalla Regione Puglia, dall’Anci e dall’Upi. Trattasi, in accordo con quanto dichiarato da Nichi Vendola, presidente della regione Puglia, di un protocollo di rilevante importanza in quanto si potranno sia rendere omogenee le azioni per l’avvio dei controlli, sia fornire al servizio della Regione, delle Province e dei Comuni l’anagrafe con la consapevolezza che quella dell’energia rinnovabile rappresenta un’opzione strategica in quanto offre zero inquinamento e vantaggi dal punto di vista economico.
Contestualmente, il Governatore della Regione Puglia ha posto l’accento sul fatto che occorre anche essere consapevoli del fatto che occorre sia preservare bene il paesaggio, sia andare a tutelare quelle aree che rigidamente devono essere sottoposto a vincolo. L’anagrafe, quindi, servirà proprio per questo, ovverosia per controllare, preservare, ma anche guardare meglio in profondità al fine di impedire che lo sviluppo delle rinnovabili vada a creare danni al territorio.
Al riguardo il Presidente della Regione ha precisato come l’Amministrazione abbia l’anagrafe per quel che riguarda gli impianti fotovoltaici autorizzati dalla Regione Puglia, per una potenza complessiva pari a 600 MW; ma tra questi non ci sono chiaramente quelli che sono stati autorizzati con la cosiddetta “Dia“, ragion per cui “abbiamo bisogno di sapere la verità“, ha dichiarato Nichi Vendola.
L’assessore regionale pugliese all’Ambiente, Lorenzo Nicastro, ha allo stesso modo sottolineato l’importanza di avere per il fotovoltaico un monitoraggio ed un controllo di tutte le attività sul campo, e per questo serve, grazie proprio all’anagrafe, un censimento di tutti gli impianti esistenti sul territorio della Regione Puglia. Nel frattempo come ribadito proprio dal Presidente Vendola, la Regione ha fatto la scelta strategica di puntare sul fotovoltaico strutturale, ovverosia su quello che copre i tetti di ospedali, scuole e capannoni industriali.
Commenti (5)