Dalla geotermia alle tecnologie idrauliche e passando per il fotovoltaico, le biomasse e l’eolico. In California, lo Stato governato da Arnold Schwarzenegger, ben noto, oltre che per la sua carriera politica anche per film come “Terminator”, sono in rampa di lancio grandi progetti per lo sviluppo e l’espansione della produzione di energia da fonti rinnovabili. Nello Stato americano, infatti, ci sono la bellezza di 70.000 MW di potenza di progetti che sono stati presentati e che attendono l’autorizzazione da parte delle Autorità competenti; a dichiararlo è stato proprio l’ex-attore e Governatore della California, il quale ha ribadito come l’obiettivo nello Stato sia quello di coprire la propria domanda di energia elettrica, per una quota pari al 33%, dalle fonti rinnovabili entro l’anno 2020.
Nel Continente dove il “pressing” delle compagnie petrolifere è spesso asfissiante, l’Amministrazione californiana è all’opera per mandare nella fase operativa entro l’anno in corso il maggior numero di progetti “verdi” che rispettino i requisiti richiesti. In accordo con quanto riporta la controllata di Enel Enel Green Power, il Governatore Schwarzenegger è fiducioso sul fatto che l’iter per sbloccare ed avviare i progetti subirà un’accelerazione in virtù del fatto che di recente lo Stato della California, al fine di dare impulso all’approvazione delle domande di finanziamento, ha siglato un accordo con il Dipartimento federale degli Interni.
Intanto, in Asia, e per la precisione a Taiwan è stato inaugurato il secondo impianto fotovoltaico al mondo per capacità; trattasi, nello specifico, di una “HCPV“, ovverosia una grande centrale fotovoltaica ad alta concentrazione dotata di 141 pannelli che, ad inseguimento solare, sprigionano una potenza pari a ben 1 MW su una superficie pari due ettari che, rispetto agli impianti di produzione di energia fotovoltaica di potenza, garantisce anche una ridotta occupazione di suolo. Taiwan al momento copre con le rinnovabili il 6,8% di domanda di energia elettrica, ma questa percentuale è destinata ad aumentare se si considera che il Parlamento, da qui ai prossimi 20 anni, ha autorizzato la possibilità di installare fino a 10.000 MW di potenza da fonti rinnovabili.