Il Comune di Acquapendente non vuole esporre ai rischi del nucleare le generazioni future, ed è per questo che è stata rinnovata da parte dell’Amministrazione la propria volontà a rimanere un “territorio comunale denuclearizzato” dopo che al riguardo, il 18 giugno scorso, è stato approvato uno specifico ordine del giorno.
Di contro, il Comune di Acquapendente dice sì allo sviluppo della produzione di energia pulita da fonti rinnovabili, in particolare con la tecnologia del fotovoltaico che non produce gas serra, ha dei tempi di realizzazione molto brevi, incomparabili con quelli relativi alla costruzione ed alla messa in funzione di un impianto nucleare, ed ha dei costi decisamente più bassi a fronte di materiali che rispetto ai componenti per la realizzazione di una centrale non solo sono di gran lunga di più facile reperimento, ma si possono altresì riciclare senza generazione di scorie da stoccare e da monitorare per decenni con tutti i rischi che ne conseguono quando si parla di energia prodotta dall’atomo.
No al nucleare, e sì al fotovoltaico, inoltre, significa evitare di avere a che fare con impianti come quelli nucleari che durano cento anni. Al riguardo, infatti, il Comune di Acquapendente sottolinea come per realizzare una centrale nucleare servano in media ben dieci anni; poi ci sono circa 40 anni di vita produttiva, e poi altri 50 anni per lo smaltimento. In tutte e tre le fasi, inoltre, non sono mai chiari i costi da sostenere in quanto non vengono mai esposti, ma di sicuro sono costi enormi. Trascorsi i 100 anni, rimane inoltre il problema delle scorie che lasciamo in eredità alle nuove generazioni in virtù della proliferazione dei siti di stoccaggio.
Di conseguenza, secondo l’Amministrazione del Comune in Provincia di Viterbo tra nucleare ed il solare non ci sono paragoni visto che il fotovoltaico è una tecnologia in forte evoluzione che è destinata a garantire aumento dei rendimenti, più efficienza, abbattimento dei costi di realizzazione e minor ingombro mentre tra una centrale nucleare di terza, ed una di quarta generazione, permangono criticità e rischi che andrebbero evitati puntando sulle rinnovabili.
luciana 21 Aprile 2011 il 7:53 pm
a me il nucleare non piace e’ troppo pericoloso
Paola Pagliaro 22 Aprile 2011 il 1:22 pm
giusto 🙂