In Italia, specie dopo la pesante crisi che ha colpito anche il nostro settore produttivo, il fotovoltaico è uno dei pochi comparti che si presenta in crescita ed in espansione. Attualmente il mercato del fotovoltaico nel nostro Paese, e non solo, si “regge” anche attraverso gli incentivi, ma chiaramente questi sono stati introdotti con l’obiettivo, nel medio/lungo termine, di avere poi a che fare con un mercato dove non sia più necessario l’accesso alle tariffe incentivanti per poter rientrare in tempi congrui dall‘investimento sostenuto.
A questo punto si può arrivare grazie e soprattutto con la riduzione dei costi per la realizzazione dell’impianto, ed effettivamente, in accordo con i dati forniti dal Gifi, la tendenza è quella che vede anno dopo anno i costi scendere. Si è infatti passati per un impianto fotovoltaico da una media di 8.000 euro per kW di potenza del 2001 ai 4000-5.000 euro per kW di potenza nel 2009; rispetto al 2001, quindi, i costi si sono quasi dimezzati in media, ma questi sono ancora più bassi se si prendono in considerazione gli impianti di produzione di energia fotovoltaici di grande taglia.
Al riguardo, il Gifi sottolinea come non ci siano tecnologie nell’ambito della produzione di energia elettrica che in un lasso di tempo così relativamente breve abbiano portato ad un (quasi) dimezzamento dei costi di realizzazione. In ogni caso, il Gifi “ammonisce” sul fatto che è ancora presto per cantare vittoria: affinché il fotovoltaico in Italia possa reggersi senza incentivi dovrà passare un tempo stimabile tra i 5 ed i 10 anni a seconda, chiaramente, dello sviluppo tecnologico e della curva, più o meno pronunciata, che disegna la riduzione progressiva dei costi a carico di un utente finale per la realizzazione e la messa in esercizio dell’impianto fotovoltaico.
Prendendo a riferimento un target di potenza fotovoltaica incentivata pari a 15 mila MW nel 2020, un recente studio a cura dell’Università di Padova ha rivelato come si raggiungerebbe il 5% del fabbisogno elettrico interno coperto proprio dal fotovoltaico unitamente a costi pagati che si andrebbero quasi ad azzerare se sei considerano gli aspetti fiscali, le riduzioni della bolletta elettrica e le multe non pagate per le mancate emissioni di anidride carbonica.
Franco 1 Febbraio 2010 il 9:56 am
Io spero davvero che il fotovoltaico possa prendere piede in Italia… sono rimasto veramente colpito dalla Baviera, perché non ho mai visto tanti pannelli come lì! Anche le casette più piccole e “di campagna” avevano i loro bei pannelli sul tetto, ho visto una stazione ferroviaria con il tetto ricoperto di pannelli solari… sembrava un altro pianeta rispetto all’Italia!
Pannelli Solari 1 Febbraio 2010 il 11:09 am
Oltre alla diminuzione dei costi ci vorrebbe anche una semplificazione e razionalizzazione della parte burocratica che spesso è quella che rende le cose più difficili e quindi fa desistere anche i beneintenzionati.