Se da un lato il fotovoltaico sfrutta l’energia rinnovabile solare, dall’altro i terreni fertili nel nostro Paese, e non solo, rappresentano una risorsa limitata e non rinnovabile, ragion per cui lo sviluppo della produzione di energia solare deve avvenire di pari passo con la tutela del paesaggio agrario e con un limitato impatto ambientale.
E’ questa, in estrema sintesi, la posizione espressa dalla Coldiretti Cuneo sui pro ed i contro del fototovoltaico, ed al riguardo ha inviato una lettera alla Provincia di Cuneo, agli Assessori ed ai responsabili del comparto al fine di sollecitare sul tema una maggiore attenzione. In particolare, la Coldiretti Cuneo punta il dito su un progetto, nel comune di Benevagienna, per la realizzazione di un impianto fotovoltaico a terra avente una potenza complessiva pari a quasi 6 MW. Su questo progetto il presidente provinciale della Coldiretti Cuneo, Marcello Gatto, ha colto l’occasione per far presente come il paesaggio rappresenti un elemento identificativo per chi abita nelle zone interessate al progetto, e chiaramente rappresenta altresì un bene collettivo.
Tutela paesaggistica e difesa dei terreni fertili sono quindi i fattori che possono permettere al fotovoltaico di poter coesistere; la Coldiretti Cuneo, infatti, a fronte di queste problematiche supporta e sensibilizza le imprese agricole all’uso del fotovoltaico ma chiaramente in maniera razionale.
C’è poi inoltre da aggiungere che non solo il fotovoltaico rischia di occupare terreni fertili, ma prima della sua espansione, e tuttora, occorre far anche i conti con i piani regolatori, l’ampliamento degli edifici e in generale i processi di cementificazione che negli anni hanno sempre danneggiato l’agricoltura. Il responsabile Tutela Territorio e Ambiente di Coldiretti Cuneo, Franco Parola, in merito alla possibile convivenza tra i parchi fotovoltaici e l’attività agricola si è espresso sottolineando come ogni ipotesi in merito risulti assolutamente infondata visto che per effetto dell’ombreggiamento nessuna piantagione arborea può “convivere” con gli impianti.
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