E’ una vera e propria “campagna nella campagna” quella che il Movimento nazionale per lo “Stop al Consumo di Territorio” sta portando avanti contro gli impianti di produzione di energia da fonte fotovoltaica, ma solo contro quelli che generano un consumo di suolo, ovverosia quelli realizzati sui terreni liberi. Secondo il Movimento per lo “Stop al Consumo di Territorio”, infatti, occorre intervenire non contro il fotovoltaico, ma contro il fotovoltaico “selvaggio” che sta prendendo fin troppo piede. Quella del Movimento per lo “Stop al Consumo di Territorio”, in ogni caso, e come accennato, è comunque una campagna nella campagna visto che si portano avanti iniziative contro l’avanzata del cemento e dell’asfalto.
In ogni caso, il Movimento ha provveduto contro il fotovoltaico “selvaggio” a predisporre direttamente on line, sul proprio sito Internet, uno schema fac-simile di lettera da inviare al Sindaco della propria città per chiedere lo stop al fotovoltaico sui terreni liberi, ma anche una bozza di Ordine del Giorno (ODG) che le Amministrazioni comunali possono prendere a riferimento e come spunto per iniziare a mettere nero su bianco una delibera.
Secondo il Movimento, infatti, il vero vantaggio del fotovoltaico è quello di produrre energia pulita, risparmiando tonnellate e tonnellate di anidride carbonica (CO2), sfruttando come siti di produzione, ad esempio, i capannoni industriali e quelli agricoli, ma anche i tetti delle abitazioni, mentre dal punto di vista dello sviluppo sostenibile è tanto sbagliato quanto dannoso realizzare impianti fotovoltaici “a terra“. Al riguardo, nei giorni scorsi s’è appreso che in Puglia ci si sta muovendo in tale direzione visto che una delibera della Regione dello scorso mese di ottobre, e poi pubblicata nel novembre scorso sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia, vieta di localizzare nelle aree agricole gli impianti di produzione di energia da fonte fotovoltaica realizzati su suolo.
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