E’ stato un caso, una serie di fattori che si sono incastrati l’uno con l’altro, ma il dato è molto importante: nella giornata di sabato scorso il 50% dei consumi elettrici della Germania sono stati coperti dall’energia solare. Si tratta di un dato che difficilmente si ripeterà prossimamente, ma che ha un forte valore simbolico perché dimostra come sia possibile che anche un colosso come quello tedesco, un Paese abitato da più di 80 milioni di persone possa essere alimentato dalle rinnovabili.
Ma come è potuto succedere? Ovviamente parte di questo evento lo si deve agli investimenti che i tedeschi stanno effettuando da anni nel campo delle rinnovabili. Basti pensare che nei soli primi 5 mesi del 2012 sono stati installati 1,8 GW di nuova potenza solare, numeri incredibili se pensiamo che l’Italia in tutto lo scorso anno ne ha installato un solo gigawatt. Questa nuova installazione ha portato nell’ultimo weekend ad un incredibile soglia di 24 Gw installati ed una produzione di picco di 22 Gwh, la più potente al mondo, raggiungendo il limite del 30% di copertura dei fabbisogni quotidiani nella giornata di venerdì.
Ma sabato è accaduto di più. Una giornata particolarmente soleggiata ed il calo della richiesta dovuto alla chiusura della maggior parte delle fabbriche hanno portato il fabbisogno energetico nazionale coperto dalla sola energia solare al 50%, quindi un tedesco su due sabato scorso ha utilizzato energia pulita. Anche più del nucleare. A certificare questo avvenimento è stato l’European Energy Exchange, un organismo indipendente.
Grazie a tutte queste installazioni, fino allo scorso anno l’energia solare permetteva di coprire il 5-10% del fabbisogno nazionale nei mesi invernali e fino al 30% in quelli estivi. E stiamo parlando della Germania, un Paese che per alcuni mesi all’anno il sole non lo vede mai. Questo ha permesso ai tedeschi di dire basta al nucleare, tant’è che è stato avviato l’iter per la chiusura di tutte le centrali sul suolo tedesco. Attendiamo di vedere risultati simili in Italia.
[Fonte: Repubblica]
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