E’ in fase di sviluppo negli Stati Uniti, presso il Caltech, California Institute of Technology, la sperimentazione di celle fotovoltaiche che hanno uno spessore pari a 100 micron, e che hanno fatto registrare, su tutto lo spettro solare, valori da record per quanto riguarda l’assorbimento.
Per adesso si è proceduto alla sperimentazione su celle con una dimensione non superiore a pochi centimetri quadrati, ma adesso presso il Caltech di Pasadena il passo successivo sarà prima quello di avviare la sperimentazione e la dimostrazione del funzionamento su celle di tipo commerciale, e poi passare direttamente ai test sul campo, ovverosia fuori dalle mura del California Institute of Technology. Trattasi di celle che hanno un altissimo grado di flessibilità, e che utilizzano, nello spessore pari a 100 micron, dei fili sottili in silicio che sono incorporati in una matrice polimerica.
L’assorbimento su nuovi valori record, mai ottenuti, è stato rilevato in contemporanea sia per quel che riguarda l’intero spettro solare, con una capacità di assorbimento pari a ben l’85%, sia per singola lunghezza d’onda della luce incidente con una capacità pari a ben il 96%. La capacità, quindi, è elevata su entrambe le bande luminose mentre di norma le celle fotovoltaiche offrono rendimenti ed efficienze di rilievo solamente su una di queste. I fili sottili in silicio, in accordo con quanto riporta la controllata di Enel Enel Green Power, hanno una lunghezza pari ad 100 micron, ed un diametro pari ad un micron, ovverosia un millesimo di millimetro.
La lunghezza dei fili di silicio, quindi, occupa completamente lo spessore della matrice polimerica, ma rispetto alle celle tradizionali quella sviluppata dal California Institute of Technology utilizza solamente l’1% del silicio. Questo significa che se i risultati su celle più grandi saranno allo stesso modo apprezzabili e con i rendimenti sopra citati, si può arrivare ad abbattere sensibilmente i costi di produzione delle celle rispetto a quelle attuali visto che il maggiore costo per la realizzazione di un impianto fotovoltaico è proprio dato, tra l’altro, dalla quantità di silicio presente.
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