Per investire nel nostro Paese nel fotovoltaico non bastano i finanziamenti, gli investimenti ed i siti adatti per realizzare impianti di produzione energia pulita. Molto spesso si va letteralmente a sbattere in barriere burocratiche che frenano anche la voglia di rinnovabili degli imprenditori più pazienti ed ambiziosi. Non a caso, nell’ambito del progetto PV LEGAL, attivo da quasi due anni, l’Italia viene considerato tuttora da questo punto di vista un Paese in transizione.
Le Associazioni riunite nel progetto, tra cui Assosolare per il nostro Paese, ritengono infatti che in Italia persistano ancora non solo dubbi di natura interpretativa delle norme, ma anche vere e proprie zone grigie. Al riguardo non ha di certo aiutato la decisione dell’attuale Governo in carica di chiudere dopo meno di sei mesi il terzo Conto Energia sul fotovoltaico per passare ad una fase successiva, quelle del quarto Conto Energia, che ha generato confusione ed ancor peggio nei casi più gravi il blocco degli investimenti.
Di contro, in alcuni Paesi europei è stato rilevato, sempre nell’ambito del progetto PV LEGAL, un miglioramento sia a livello amministrativo, sia di ostacoli burocratici per lo sviluppo degli impianti di produzione di energia con la tecnologia del fotovoltaico. E’ il caso, tra questi, della Grecia e della Slovenia.
Nel dettaglio, in Grecia già da un anno a questa parte c’è stata una semplificazione delle procedure per la realizzazione ed installazione di impianti fotovoltaici residenziali; al riguardo, infatti, è stata introdotta una procedura che “compatta” gli iter autorizzativi in un unico passaggio. In Slovenia, invece, per gli impianti con potenza sotto il MW è stata abolita la richiesta del permesso edilizio con ricadute positive sullo sviluppo della filiera industriale del solare.
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