Un bello schiaffo contro chiunque dica che l’energia fotovoltaica è inutile e non soppianterà mai le fonti fossili arriva oggi da un dossier stilato da Gifi Anie sull’energia installata nel 2010. Valutando infatti gli introiti che lo Stato ha incassato dal settore solare (senza considerare le altre fonti rinnovabili), si calcola che siano entrati la bellezza di 4 miliardi di euro, circa 10 volte quello che è stato elargito sotto forma di incentivi.
Ma non finisce qui. I risultati positivi che vengono fuori da questo dossier sono talmente tanti che ci vorrebbe un’enciclopedia. Il primo fra tutti il numero dei lavoratori nel settore, che in tempi di crisi diventano fondamentali: 100 mila posti di lavoro creati in Italia da quando questo mercato ha aperto i battenti fino al 2010, di cui uno su 5 sono giovani sotto i 35 anni. I benefici da questo punto di vista si possono solo immaginare in quanto centomila persone in più che hanno un lavoro significano case, figli, automobili, e tutto ciò che altrimenti non si sarebbero potuti permettere.
Ma ancora, altro dato importante: è stato superato l’obiettivo dell’installazione di energia solare in Italia previsto per il 2020. Una soglia di 8.000 GW raggiunta e superata dieci anni prima, dato che oggi siamo già ad 11 mila GW (dati di agosto 2011), tanto da far affermare ai ricercatori che l’Italia potrebbe diventare un esempio per il resto del mondo in questo campo, visto che già oggi siamo ai vertici delle classifiche mondiali, dietro soltanto all’inarrivabile Germania.
E come se non bastasse, ecco un altro risultato positivo: il solo comparto solare ha ridotto le importazioni di combustibili fossili dall’estero del 3%, con conseguente risparmio per le casse dello Stato e per l’atmosfera che è stata meno ammorbata dalla CO2 (la previsione per quest’anno è addirittura al 6%). Ma ciò ha significato anche risparmio in bolletta per i cittadini che ne hanno usufruito privatamente, ed anche minori costi di gestione per le compagnie energetiche.
L’obiettivo del futuro è quello di ampliare questa diffusione delle rinnovabili, ed in particolare dell’energia solare, attraverso le smart grid che, allo stato attuale, sono facilmente fattibili visto che quasi tutti i titolari di bollette elettriche hanno il contatore digitale che diventa fondamentale nella richiesta energetica alla rete elettrica nazionale. Ma si punta anche a far convergere diverse fonti rinnovabili, come il solare e l’idroelettrico, per supportarsi a vicenda, oppure in grandi batterie che consentono la ricarica di giorno e l’elargizione di energia di notte. Insomma, possibilità ce ne sono tante, e come abbiamo visto, anche i guadagni. Immaginiamo cosa saremmo in grado di ottenere se lo Stato decidesse di investire di più in queste energie.