In questi giorni, fino al 17 marzo, si sta tiene a Marsiglia il Forum Internazionale sull’Acqua. Si tratta del più importante appuntamento annuale sul tema, specialmente in un periodo in cui la siccità è sempre più dilagante ed il problema dell’approvigionamento idrico diventa centrale nei programmi di ogni Paese. Tra gli invitati a tenere un discorso al mondo c’è anche l’ex Presidente russo Mikhail Gorbaciov, uno dei più grandi statisti dell’ultimo secolo e fautore della caduta del muro di Berlino.
Per prevenire ulteriori nuovi conflitti, i leader della comunità internazionale devono saper rispondere con urgenza alla crisi idrica globale. È imprescindibile saper garantire l’accesso equo all’acqua potabile e ridurre rapidamente e significativamente gli usi non sostenibili dell’acqua, così come delle altre risorse naturali, allo scopo di proteggere il pianeta. L’acqua è la base della nostra vita, è il centro dell’equilibrio del nostro pianeta e dei nostri ecosistemi, è il cuore delle nostre economie, delle nostre società e del nostro futuro, costituisce la base per lo sviluppo e la sua importanza strategica è dimostrata dal suo uso come veicolo di pace ma anche quale fonte di tensioni e conflitti. Il rischio di una competizione sfrenata tra regioni e Paesi non può che aumentare se non si trova un modo per proteggere e condividere l’acqua.
Queste le parole dell’ex Premio Nobel per la Pace, il quale si rende conto che spesso c’è un bene così semplice quanto prezioso come l’acqua alla base di molti dei conflitti umani. E come l’acqua anche il cibo e tutto ciò che in qualche modo la riguarda. Secondo i calcoli delle Nazioni Unite, al giorno d’oggi sono ancora 800 milioni le persone che non hanno accesso all’acqua potabile, non a caso circa lo stesso numero stimato delle persone che soffrono la fame, mentre ce ne sono ben due miliardi e mezzo che non riescono ad ottenere adeguati sistemi igienico-sanitari. Molto spesso infatti basterebbe un approvvigionamento normale d’acqua per evitare tante malattie come la malaria o il morbillo.
Per questo le Nazioni Unite stanno portando avanti da anni un programma per il controllo dei corsi d’acqua, in particolare di quelli transfrontalieri, a cui purtroppo non tutte le nazioni hanno aderito e che dunque rimangono ancora gestiti poco e male.
Photo Credits | Getty Images
Phyllisheelo 7 Febbraio 2017 il 7:16 am
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