L’annuncio fatto già qualche anno fa potrebbe finalmente venire attuato a breve: la Formula 1 diventerà più rispettosa dell’ambiente. Lo sport più inquinante per antonomasia è stanco di essere additato come l’unico ad andare in controtendenza rispetto a tutti gli aspetti della vita umana in evoluzione, continuando ad emettere miliardi di tonnellate di Co2 ogni anno. Per questo, grazie anche alla pressione degli sponsor, ha deciso di tagliare le proprie emissioni del 15% entro il 2013.
La decisione è arrivata a seguito delle richieste di molti degli sponsor principali, i quali stanno incassando le proteste dei clienti che li accusano di ipocrisia. E’ inutile infatti portare avanti campagne pubblicitarie nel rispetto dell’ambiente, per poi pagare macchine che consumano centinaia di litri di benzina ogni Gran Premio, e che producono tonnellate di Co2 in centinaia di modi diversi.
Un esempio? Secondo i calcoli della Formula One Teams Association, la metà della Co2 emessa dall’organizzazione del campionato proviene dagli spostamenti. Ci sono Gran Premi ogni due settimane che toccano ogni volta uno Stato diverso, passando da una parte all’altra del mondo più volte nell’arco di pochi mesi (solo quest’anno ci sono 9 cambi di Continente in 7 mesi), con migliaia di persone, automobili e attrezzature che si spostano di volta in volta.
Alla fine, nonostante una macchina di Formula Uno consumi decine di volte in più rispetto ad una normale auto cittadina, le sue emissioni entrano nel calderone totale solo per l’1%, considerate inferiori rispetto anche al consumo di elettricità delle gallerie del vento dove le auto vengono testate prima del campionato. Per ora la FOTA (Formula One Teams Association) ha puntato il dito solo contro i motori e i carburanti, decidendo un taglio netto delle loro emissioni del 12,4% entro il 2012, rispetto al 2009, con la possibilità di incrementarlo in futuro; mentre la FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) ha annunciato di attuare dei tagli nelle emissioni in tutta la catena di attività, grazie alle nuove tecnologie applicabili alle automobili, compresa la riduzione dell’inquinamento acustico, ma non ha per adesso rilasciato cifre ufficiali né sui tagli né sui tempi. Ma già il fatto che se ne parli riaccende una piccola speranza.
Fonte: [Ansa]
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