Ricordate la notizia di un paio di anni fa secondo la quale il Governo britanico decise di vendere una parte delle proprie foreste ai privati? Dopo qualche settimana, dopo le proteste non solo degli ambientalisti, ma proprio dei cittadini stessi, la legge fu bloccata. Oggi, a distanza di due anni, non solo viene cancellata, ma viene completamente ribaltata.
Ma andiamo con ordine. L’idea originale era, per ridurre i costi di manutenzione a carico dello Stato, di vendere il 15% del parco forestale del Regno Unito ai privati che avrebbero fatto manutenzione, ma avrebbero trasformato queste vastità verdi in parchi divertimento ed altri scempi violentati dal cemento. Dopo le proteste il Governo si trovò costretto a sospendere quella legge per una riflessione, ed oggi arriva la notizia del nuovo provvedimento: le foreste non verranno più vendute.
Rimarranno così di proprietà demaniale, ma non solo. Nella stessa legge infatti si stabilisce che verranno creati degli organi responsabili alla tutela degli stessi parchi per preservarli per le future generazioni.
Il nuovo organo avrà una maggiore indipendenza dal governo e una maggiore libertà nel gestire le proprie risorse e massimizzare il proprio reddito, ma con le giuste garanzie in atto per operare per il beneficio a lungo termine delle persone, la natura e l’economia
ha specificato il segretario britannico all’Ambiente Owen Paterson. Probabilmente devono avere avuto un certo impatto le parole del Principe Carlo che qualche settimana fa affermò che l’ambiente doveva essere tutelato in vista delle prossime generazioni e non certo per la nostra. Esulta Save our Woods, l’associazione ambientalista che aveva raccolto mezzo milione di firme in una petizione per far abolire la legge una volta per tutte. Sicuramente la loro attività continuerà per controllare che effettivamente le foreste vengano tutelate come promesso, ma certamente possono dirsi soddisfatti per aver raggiunto il proprio scopo.
[Fonte: Treehugger]
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