“The Silent Energy [R]evolution“. E’ questo il nome di un Rapporto messo a disposizione online in versione completa, in inglese, da Greenpeace.org nel sottolineare come i prossimi anni saranno decisivi per l’affermazione in tutto il mondo delle energie pulite. Questo perché per le energie rinnovabili, specie dopo l’abbandono del nucleare nel medio termine di numerosi Paesi, si può parlare tranquillamente di rimonta, una rimonta silenziosa che secondo l’Associazione ambientalista è non solo silenziosa, ma anche inarrestabile; questa rimonta, che ha tutto il sapore di una rivoluzione, appunto, è partita negli anni ’90 ma è cresciuta più rapidamente nell’ultimo decennio.
Basti pensare che negli ultimi dieci anni la nuova potenza installata solo per il 2% è attribuibile al nucleare, mentre quella da rinnovabili, tra eolico e fotovoltaico, è stata pari ad oltre un quarto, il 26% per l’esattezza come ha messo in risalto proprio Greenpeace. In base anche a questi risultati i governi, secondo l’Associazione ambientalista, devono fare la scelta di abbandonare fonti di produzione di energia pericolose, inquinanti e nocive come il carbone ed il nucleare, e di sposare in tutto e per tutto le rinnovabili, sia per garantire sviluppo ed occupazione sostenibile, sia per salvare il clima del Pianeta.
Non scopriamo poi di certo oggi i tempi lunghi e biblici per passare dalla realizzazione di una centrale nucleare alla sua messa in esercizio. Se nel mondo, negli ultimi dieci anni, sono stati installati 35.000 MW di potenza da impianti nucleari, la stessa potenza nel mondo, da eolico, è stata installata solo nel 2010. Così come, ad eccezione della Cina, nel mondo gli investimenti sulle centrali a carbone sono diminuiti. E dopo il “NO”, forte e chiaro, degli italiani al nucleare, con il referendum, c’è grande attesa per conoscere il nuovo piano energetico nazionale che tenga conto di quella che è stata una scelta storica contro l’atomo.