Nelle Regioni del Mezzogiorno, ed in particolare in Sicilia, Calabria, Puglia e Regione Campania, arrivano fondi pari a ben 123 milioni di euro per investimenti strutturali nel settore delle energie rinnovabili. Questo, in particolare, grazie a quattro apposite convenzioni che, in accordo con quanto reso noto in data odierna, lunedì 13 dicembre 2010, dall’MSE, il Ministero dello sviluppo economico sono state firmate con la società Enel Distribuzione, e con le Regioni Campania, Calabria, Sicilia e Puglia.
Le convenzioni, nello specifico, permetteranno di sviluppare la rete di distribuzione di energia elettrica attraverso degli interventi strutturali tali da poter agevolare la connessione degli impianti che risultano essere alimentati dalle fonti rinnovabili.
Le risorse, a valere sul POI Energia, il Programma Operativo Interregionale che viene portato avanti in base alle previsioni del Quadro Strategico Nazionale 2007-2013, risultano essere così distribuite: 29 milioni di euro per la Regione Sicilia, 35 milioni di euro per la Regione Puglia, 27 milioni di euro per la Regione Campania ed i restanti 32 milioni di euro per la Regione Calabria. Gli investimenti strutturali, da realizzarsi nell’arco dei prossimi quattro anni, sono stati definiti, scelti e programmati di comune interesse con le parti coinvolte, ovverosia con il Ministero dello Sviluppo Economico, con Enel e con le Regioni, e tendendo altresì conto dell’utilizzo razionale del territorio.
Gli interventi prevedono lavori sulle reti elettriche in media tensione al fine di poter favorire sul territorio la progettazione, realizzazione e allacciamento degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Tutto ciò, tra l’altro, potrà avere effetti positivi sull’occupazione ed in particolare sui “green jobs“, ovverosia i nuovi posti di lavoro nei settori dell’economia verde ed in particolare nelle Regioni Convergenza, ovverosia proprio la Puglia, la Campania, la Calabria e la Sicilia nell’ambito del POI Energia che non coinvolge solo l’MSE, Ministero dello Sviluppo Economico, ma anche il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.